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CHARDONNE, Jacques

di Vittorio STELLA - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)
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CHARDONNE, Jacques

Vittorio STELLA

Pseudonimo del narratore e moralista francese Jacques Boutelleau nato a Barbezieux (Charente) il 2 gennaio 1884. Alla letteratura o almeno alla pubblicazione, è arrivato piuttosto tardi. L'Epithalame (1921; trad. ital.: Canto nuziale, Roma 1945) mostra però d'acchito uno scrittore pervenuto a piena maturità mentale e al riconoscimento del proprio mondo poetico e della propria misura stilistica. Le Chant du Bienheureux (1927); Les Varais (1928); Éva ou le Journal interrompu (1929; trad. ital.: Eva, Milano 1932); Claire (1931); la vasta trilogia di Les destinées sentimentales: I, La femme de Jean Barnery (1934); II, Pauline, (1934); III, Porcelaine de Limoges (1936); la breve e intensa vicenda interiore di Romanesques (1937; traduzione italiana: Romanesques, Roma 1945), non sono se non sapienti variazioni su gli stessi temi della prima opera, trattati in una prosa sempre più libera e duttile.

I personaggi dello C. sono d'eccezione, perché possiedono una concezione della vita alla quale vogliono adeguare ogni loro decisione. È il mondo d'una raffinata provincia tra la fine del secolo XIX e i primi decennî del XX, ma senza nulla di crepuscolare perché soffuso d'una mestizia virile e d'una forte accettazione delle avversità. Gli stessi ambienti raffigurati nei romanzi sono obiettivati e commentati anche nelle acute considerazioni moralistico-psicologiche di l'Amour c'est beaucoup plus que l'amour (pensées d'un romancier), 1937, di Le Bonheur de Barbezieux, 1938 e di Chronique privée, 1940. Anche qui sentimenti dominanti sono l'amore e quella che è stata definita "amicizia sociale".

Bibl.: M. Martin du Gard, J. Ch., in Nouvelles Lettéraires, 5 dicembre 1931; A. Rousseaux, J. Ch., in Âmes et visages du XXe siècle, Parigi 1936; F. Neri, in Saggi di letteratura francese, inglese e italiana, Napoli 1936; D. Valeri, in Saggi e note di letteratura francese moderna, Firenze 1941; U. Tolomei, in Letteratura, Firenze 1942.

Vedi anche
Bonnard, Abel Scrittore francese d'origine corsa (Poitiers 1883 - Madrid 1968); pubblicò alcune raccolte di versi: Les familiers (1906); Les histoires e Les royautés (1908), un romanzo: La vie et l'amour (1913). Altre opere: L'éloge de l'ignorance e La vie amoureuse d'Henri Beyle (1926); L'enfance (1927); L'amitié ... Brasillach, Robert Scrittore francese (Perpignano 1909 - Parigi 1945). Iniziò la sua carriera come giornalista: Ch. Maurras gli affidò la pagina letteraria dell'Action Française nel 1932 e fu poi, dal 1939 al 1943, direttore di Je suis partout. Oltre ai saggi, Présence de Virgile (1931), Animateurs de théâtre (1936), Corneille ... romanzo In linguistica e in filologia, lo stesso che neolatino (➔ neolatine, lingue); filologia r., quella che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo, i testi letterari, antichi ma anche moderni, redatti nelle lingue romanze, e la cultura che essi esprimono. crepuscolarismo Nella letteratura italiana, l'insieme della poesia e dei modi espressivi dei cd. poeti crepuscolari. Tale denominazione (che risale a un'espressione usata da G.A. Borgese nel 1910 per indicare lo spegnersi, a suo avviso, della grande giornata lirica italiana "in un mite e lunghissimo crepuscolo") indica ...
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    Pseudonimo dello scrittore francese Jacques Boutelleau (Barbezieux, Charente, 1884 - La Frette-sur-Seine, Versailles, 1968). Il primo romanzo, L'Èpithalame (1921), mostrò un fine scrittore e un moralista di acuta psicologia, approfondita nei libri successivi, tutti accentrati sul problema dell'amore: ...
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