CHARDONNE, Jacques
Pseudonimo del narratore e moralista francese Jacques Boutelleau nato a Barbezieux (Charente) il 2 gennaio 1884. Alla letteratura o almeno alla pubblicazione, è arrivato piuttosto tardi. L'Epithalame (1921; trad. ital.: Canto nuziale, Roma 1945) mostra però d'acchito uno scrittore pervenuto a piena maturità mentale e al riconoscimento del proprio mondo poetico e della propria misura stilistica. Le Chant du Bienheureux (1927); Les Varais (1928); Éva ou le Journal interrompu (1929; trad. ital.: Eva, Milano 1932); Claire (1931); la vasta trilogia di Les destinées sentimentales: I, La femme de Jean Barnery (1934); II, Pauline, (1934); III, Porcelaine de Limoges (1936); la breve e intensa vicenda interiore di Romanesques (1937; traduzione italiana: Romanesques, Roma 1945), non sono se non sapienti variazioni su gli stessi temi della prima opera, trattati in una prosa sempre più libera e duttile.
I personaggi dello C. sono d'eccezione, perché possiedono una concezione della vita alla quale vogliono adeguare ogni loro decisione. È il mondo d'una raffinata provincia tra la fine del secolo XIX e i primi decennî del XX, ma senza nulla di crepuscolare perché soffuso d'una mestizia virile e d'una forte accettazione delle avversità. Gli stessi ambienti raffigurati nei romanzi sono obiettivati e commentati anche nelle acute considerazioni moralistico-psicologiche di l'Amour c'est beaucoup plus que l'amour (pensées d'un romancier), 1937, di Le Bonheur de Barbezieux, 1938 e di Chronique privée, 1940. Anche qui sentimenti dominanti sono l'amore e quella che è stata definita "amicizia sociale".
Bibl.: M. Martin du Gard, J. Ch., in Nouvelles Lettéraires, 5 dicembre 1931; A. Rousseaux, J. Ch., in Âmes et visages du XXe siècle, Parigi 1936; F. Neri, in Saggi di letteratura francese, inglese e italiana, Napoli 1936; D. Valeri, in Saggi e note di letteratura francese moderna, Firenze 1941; U. Tolomei, in Letteratura, Firenze 1942.