CARTIER, Jacques
Navigatore francese, nato a Saint-Malo (Bretagna) nel 1491. Datosi alla carriera marinaresca, venne in fama di valentia tanto che Philippe de Chabot, ammiraglio di Francia, avendo indotto Francesco I a riprendere i disegni di colonizzazione già iniziati col Verrazzano, propose appunto il C. a capo della nuova spedizione. Benché contrastato dai suoi stessi concittadini che non volevano arrischiare navi in perigliose imprese, il C. poté armare due navi di 60 tonn. e salpò con esse da Saint-Malo il 20 aprile 1534 con mandato di cercare oltre le nuove terre una via di mare al Catai. Toccata la costa di Terranova, entrò il 27 maggio nello stretto oggi detto di Belle Isle, e, dopo aver seguito per breve tratto la costa sud del Labrador, costeggiò Terranova a ponente, raggiunse le isole Magdalene e quella (ch'egli descrive come un vero giardino) del Principe Edoardo; poi dalla costa della Gaspesia toccò l'isola Anticosti e la girò a levante e a tramontana riconoscendo la grande via d'acqua aperta ancora a ponente. Di qui, declinando l'estate, affrettò il ritorno in Francia per lo stretto di Belle Isle.
Le nuove dal C. recate di tutto il gran golfo scoperto dietro Terranova e dello stretto che di qui forse si apriva verso il Pacifico, delle acque ricche di pesci e di cetacei, delle isole fertili e di dolce clima, e degl'Indiani amici incontrati (due Indiani giovanetti egli portava appunto con sè), consigliarono tosto un altro tentativo con maggiori mezzi. Riparte quindi il C. il 19 maggio del 1535 con tre navi, la maggiore di 120 tonn., e rifà la via per lo stretto di Belle Isle e a nord di Anticosti. Un ancoraggio quivi incontrato il 10 agosto e detto Baie de Saint-Laurent darà poi per estensione il suo nome a tutto il gran golfo e al fiume. Che il golfo, sognata via al Catai, si restringa a fiume, rivelano i due Indiani che il C. portava ancora con sé: è il fiume di Hochelaga, che risale fino alla canada, alla "città". Questa, detta Stadacona (poi Quebec), centro degli Uroni-Irochesi, accoglie i Francesi assai festosamente; Cartier vi lascia parte dei suoi cautamente fortificati, e prosegue coi battelli fino all'altro grande centro di Hochelaga dove all'alto poggio dominante è dato il nome di Montreal. Tornato a Stadacona e passatovi l'inverno, con alcuni maggiorenti indigeni riparte per la Francia, approdando il 6 luglio 1536 a Saint-Malo.
Nonostante gli splendidi colori coi quali i reduci magnificano il paese ormai aperto alla Francia, la turbata situazione politica impedisce l'allestimento immediato di un'altra spedizione; per di più gl'intrighi di corte designano al comando, con infelice scelta, non più il C. ma il nobile François de la Roche, signore di Roberval, con titolo di luogotenente generale per la colonia. Il C. tuttavia, mandato innanzi, parte per il terzo viaggio con cinque navi il 20 maggio 1541, raggiungendo nuovamente Stadacona e Hochelaga; ma facendosi quivi ormai preoccupanti le relazioni con gl'indigeni, riparte per la Francia a denunciare la situazione mentre il Roberval raggiunge a sua volta la colonia. Con ciò si chiude (non avendo fondamento la notizia di un quarto viaggio) la carriera di esploratore del C., che, valoroso e ardito pilota, accurato osservatore e descrittore, politico sagace e alieno dalle violenze comuni ai conquistadores del tempo, gettò felicemente le prime basi della grande colonia francese d'America. Dei suoi successi non trasse profitto, e dové piatire col Roberval per il compenso dovutogli. Morì a Saint-Malo il 1° settembre 1557. Di lui rimane quivi un ritratto di assai dubbia autenticità nel palazzo di città La relazione originale del primo viaggio, conservata nella Biblioteca nazionale di Parigi, fu pubblicata nel 1867 da H. Michelant; ma già ne dava una riduzione italiana il Ramusio nel 1556; un breve racconto (non suo) del secondo viaggio fu trovato e pubblicato dal D'Avezac nel 1863. La relazione, semplice ma chiara, è prezioso documento di sagacia e di modestia.
Bibl.: J. Pope, J. C., his life and voyages, Ottawa 1890; H. B. Stephens, J. C. and his four voyages to Canada, Montreal 1890; S. E. Dawson, The St. Laurence Basin, Londra 1905. V. anche varî scritti dell'ab. Verreau e di W. F. Ganong nelle Trans. Roy. Soc. of Canada. Più completo di tutti H. P. Biggar, The voyage of J. C. (Public Archives of Canada), Ottawa 1924.