PASCAL, Jacqueline
Sorella di Blaise (v.), nata a Clermont (oggi Clermont-Ferrand) il 5 ottobre 1625, morta a Parigi il 4 ottobre 1661. Bella, intelligente, brillante, deliziosa anche dopo che il vaiolo le ebbe alterato le linee del volto, piacque alla società parigina per i versi che componeva ancora quasi bambina, spesso ispirati a uno stoicismo cristiano che ricorda Corneille. Una raccolta di questi versi, pubblicata nel 1638, la dedicò alla regina Anna d'Austria, a cui venne presentata. Grazie alla pietosa complicità di alcune signore, recitò una volta alla presenza di Richelieu nell'Amour tyrannique di Scudéry e poté così non solo salvare il padre che era caduto in disgrazia, ma ottenere per lui i favori del cardinale ministro. A Rouen, poco più tardi, la giovanissima poetessa ebbe la protezione del gran Corneille. Dopo la conversione della famiglia Pascal al giansenismo, Jacqueline, che nella conversione era stata preceduta dal fratello, superò ben presto i parenti nell'ardore religioso. Respinta ogni proposta di matrimonio, risolvette di farsi monaca a Port-Royal e dovette per questo vincere la resistenza che le opponeva l'affetto del padre e poi, morto questo, quella del fratello, che da principio l'aveva secondata e condotta ad ascoltar le prediche del giansenista Singlin. Una lunga lettera ch'ella scrisse dal chiostro ci fa assistere allo svolgersi di questo drammatico dissidio familiare. Ma l'esempio della pura e ardente spiritualità di Jacqueline (dal 1652 soeur J. de Sainte-Euphémie) ebbe poi grande efficacia nella preparazione della cosiddetta seconda conversione di Pascal, e la testimonianza di lei a questo punto è preziosissima. Da allora la sua vita si confonde con quella di Port-Royal. A Port-Royal-des-Champs fu maestra delle novizie, austera e pur tenera a suo modo. Costretta a firmare il formulario antigiansenistico, la cui accettazione era stata imposta da Luigi XIV nel 1661, disse che quel colpo l'avrebbe uccisa. Morì infatti poco dopo.
Opere: Lettres, opuscules et mémoires de M.me Périer et de Jaqueline Pascal, pubbl. da P. Faugère, Parigi 1845.
Bibl.: v. pascal, blaise; inoltre: V. Cousin, J. P., Parigi 1844; Mme Dutoit, J. P., ivi 1897; V. Giraud, Blaise Pascal, étude d'histoire morale (ivi il capitolo Une héroïne cornélienne, J. P.), ivi 1910.