GOLIUS (latinizzamento di Gool), Jacobus
Orientalista, nato a L'Aia nel 1596, morto a Leida il 28 settembre 1667. Versato anche in teologia, filosofia, medicina, matematica e filologia classica, ma soprattutto cultore d'arabo e di persiano, nel 1622 fu addetto ad un'ambasceria inviata dall'Olanda al Marocco e colà, nella città di Safī, rimase due anni; tornato in patria, fu nominato (1624) alla cattedra d'arabo dell'università di Leida, quale successore del suo famoso maestro Erpenio. Dal novembre 1625 al novembre 1629 dimorò in Siria, Mesopotamia e Costantinopoli, facendovi ampia raccolta di manoscritti arabi. Fu nominato anche professore di matematica.
Delle sue opere sono particolarmente famose l'edizione con traduzione latina e commento (rimasto interrotto nel cap. IX) degli Elementi d'astronomia d'Alfragano (v.; Amsterdam 1669, postumo), e il Lexicon arabico-latinum (Leida 1653), fondato sul Ṣiḥāḥ d'al-Giawharī, ma con aggiunte derivate dalla sua esperienza personale, e che per circa due secoli fu il vade-mecum di quasi tutti gli arabisti europei fino alla comparsa (1830-37) del dizionario del Freytag. La parte persiana del Lexicon Heptaglotton del Castell ha per nucleo principale un dizionario inedito del G.
Bibl.: I. F. Gronovius, Laudatio funebris Iacobi Golii, Leida 1668; Catalogus codicum arabicorum Bibl. Acad. Lugduno-Batavae, di M. J. de Goeje, 2ª ed., I, Leida 1888, pp. ii-x; C. F. Schnurrer, Bibliotheca Arabica, Halle a. S. 1811, pp. 50-56 (sui difetti di composizione deldizionario).