KAPTEYN, Jacobus Cornelius
Astronomo olandese, nato a Barneveld il 19 gennaio 1851, morto ad Amsterdam il 18 giugno 1922. Laureato all'università di Utrecht, era già nel 1875 "Observator" all'osservatorio di Leida; tre anni più tardi veniva chiamato alla cattedra di astronomia all'università di Groninga, dove rimase fino alla sua giubilazione (1921).
Fino dai primi anni del suo soggiorno a Groninga, mentre progettava di far sorgere una nuova e moderna specola, e già erano pronti gli studî preliminari, si trovò preso dall'organizzazione di quell'istituto di calcoli e misure astronomiche, che, da lui stesso ideato, doveva poi fargli rinunciare al progetto primitivo. Ancora mentre attendeva alle sue prime lezioni a Groninga, portò a termine una notevole ricerca teorico-pratica diretta a ricavare i valori delle declinazioni stellari e della latitudine, indipendentemente dalla rifrazione. Questo lavoro fu seguito dalla classica determinazione di alcune parallassi stellari, dedotte da osservazioni di passaggi di stelle al meridiano secondo un metodo da lui ideato. Si iniziava così, anche praticamente, quell'indirizzo di studî che doveva essere scopo della sua vita: lo studio della conformazione dell'universo stellare. Intanto, mentre ancora non erano conchiusi questi studî, si assumeva il lavoro immane di misura e di calcolo delle posizioni stellari comprese nelle fotografie eseguite al Capo di Buona Speranza per cura di David Gill, allo scopo di ottenere la continuazione per l'emisfero australe della Durchmusterung dell'Argelander. Per questo scopo egli ideò e costruì un apposito apparato di misura; e in poco più di 10 anni poté fornire le posizioni e grandezze di 455 mila stelle, con una precisione che supera quella dell'Argelander. Mentre era ancora in corso di esecuzione questo lavoro, comparvero nel 1892 e 1893 i suoi due primi lavori sulla distribuzione delle stelle nello spazio, con i quali si veniva a stabilire l'esistenza del cosiddetto "gruppo locale", ossia di quel gruppo di stelle, che si trova in immediata nostra vicinanza e che è costituito essenzialmente di stelle di tipo analogo a quello del nostro Sole. Seguiva poi, fra il 1895 e il 1897, il primo tentativo di determinare, partendo da certi presupposti, la funzione D (r, M), che dovrebbe dare il numero delle stelle di grandezza assoluta M, contenute nell'unità di volume, che si trovino alla distanza r dal Sole. Se le prime ricerche, condotte essenzialmente sulla base di considerazioni teoriche, si dimostrarono insufficienti alla prova dei fatti, servirono però a provare l'esistenza delle due correnti stellari (v.), e a determinare più esattamente e rigorosamente l'apice solare. La ricerca venne più tardi ripresa, ponendo questa volta per base le parallassi realmente trovate e partendo dai valori medî delle parallassi corrispondenti a determinate grandezze e a determinati moti proprî. I risultati, che vennero così ottenuti, e che furono via via numericamente migliorati col continuo aumento dei dati sempre più attendibili, furono e sono quanto di meglio noi possediamo per la conoscenza della struttura dell'universo stellato, nonostante possa rimanere sempre dubbio il grado effettivo della loro attendibilità. Da tutte queste ricerche era apparsa evidente la necessità di accumulare un materiale quanto più ricco possibile di conoscenze; bisognava conoscere grandezze, moti proprî, tipi spettrali e parallassi di un numero molto maggiore di stelle, e non di una sola regione del cielo, se si voleva giungere a conclusioni veramente fondate. Ma se si fosse voluto estendere una così completa conoscenza a tutte le stelle, anche fruendo della collaborazione di tutti gli astronomi del mondo, sarebbero stati necessarî non anni o decennî, ma secoli. Da ciò l'idea enunciata dal K. nel discorso inaugurale del laboratorio astronomico di Groninga nel 1896, e sviluppata poi più tardi, di rivolgere l'attenzione a studiare completamente le stelle di un certo numero di regioni di estensione limitata e distribuite opportunamente sulla vòlta celeste (selected areas). Questo programma di lavoro venne più tardi completato e, avendo trovato largo appoggio presso i diversi osservatorî del mondo, si trova ora in corso di esecuzione e fornirà certamente la migliore base per gli studî iniziati con tanto successo dal K. Fare un esame anche sommario delle numerose pubblicazioni di questo astronomo, che ben può essere paragonato a W. Herschel, sarebbe troppo lungo: basti dire che tutte le odierne nostre cognizioni sulla struttura del cielo stellato o si debbono a lui e alla sua scuola, o vennero quale conseguenza dei suoi studî.
Opere: Oltre alla Cape Photographic Durchmusterung, pubblicata in tre volumi fra il 1896 e il 1900 nei Cape Annals, le pubblicazioni del K. si trovano essenzialmente nelle Pubblicazioni del Laboratorio astronomico di Groninga, negli Atti e nelle Memorie dell'Accademia delle scienze di Amsterdam, e nelle più importanti riviste scientifiche (Astron. Nachrichten, l'Astrophysical Journal, ecc.). Un elenco completo delle opere è in Vierteljahrschrift der astron. Gesellschaft, LVIII, p. 184 segg.
Bibl.: E. Hertzsprung e H. Kapteyn, J. G. K., zijn leven en werken, Groninga 1928.