COLLETT, Jacobine Camilla
Scrittrice norvegese, sorella del poeta Wergeland, nata il 23 gennaio 1813 a Kristiansand. Amò in giovinezza il poeta Welhaven, ma presto la relazione si spezzò. Dopo un viaggio in Francia e in Germania, nel 1841 sposò Peter Jonas Collett, professore di diritto all'università, e per lunghi anni la sua casa fu un cenacolo di artisti, di scrittori, di letterati; in parte anche per suo incitamento, l'Asbjørnsen (v.) e il Moe pubblicarono la loro celebre raccolta di fiabe popolari norvegesi. Fin dai primi bozzetti, comparsi in almanacchi e giornali del tempo, si rivelò scrittrice fine e delicata; ma fu soltanto dopo molteplici sciagure famigliari - la morte dei genitori, del fratello, del marito, avvenute nel corso d'un solo decennio - che essa trovò in sé, nella sua solitudine, l'ispirazione alla sua opera maggiore, la quale è rappresentata, soprattutto, dal romanzo: Amtmandens døtre (Le figlie del prefetto, 1855), in cui s'incontrano sul tema della donna e del matrimonio accenti, che ritorneranno poi, con più vaste risonanze, in Jonas Lie e in Ibsen (p. es. ne La commedia dell'amore). Ibsen stesso non disdegnò di riconoscere in lei una sua precorritrice; e anche più tardi il suo libro Fra de stummes lejr (Dal campo dei muti, 1877) non fu senza efficacia sulla formazione di Casa di bamoola. Anche nelle altre sue opere: Fortøllinger (Racconti, 1861), I de lange nøtter (Nelle lunghe notti, 1863), Sidste blade (Ultime pagine, 1868-1873), Mod strømmen (Contro corrente, 1879), la C. rispecchiò le questioni sociali dibattute al suo tempo: nel movimento femminista norvegese ebbe un'influenza e una posizione a cui si può paragonare soltanto quella che ebbe in Svezia Ellen Key. Vive anche oggi sono, fra le sue pagine, quelle che descrivono le sofferenze di creature umili e oppresse: specialmente nel romanzo e nel volume I de lange nøtter. Morì il 7 marzo 1895, dopo una lunga vita di combattimento spesa a servizio delle sue idealità; e il culto che le donne norvegesi tributano alla sua memoria è testimoniato dal monumento, opera del Vigeland, che, per loro iniziativa, le fu innalzato nel 1909 nello Slotspark di Oslo.
Bibl.: H. Jaeger, Litteratur-historiske Penneteginingen, Cristiania 1878; A. Collett, C. C.s Livs Historie, Cristiania 1911; G. Gran, Norges Aandsliv i 100 aar, III, Oslo 1919; L. Heber, C. C., Oslo 1913.