ŠLIK (Schlik), Jáchym Ondřej (Gioachino Andrea)
Capo politico cèco, nato il 9 settembre 1569 a Ostrov in Boemia, dall'antica famiglia dei conti di S., decapitato il 21 giugno 1621 a Praga. Studiò in patria e a Jena (1588-1592) e nel 1593 passò al servizio della corte di Sassonia; ritornato in patria nel 1600, solo negli anni 1608-09 assunse importanza nelle lotte religiose come uno dei capi dell'opposizione nobiliare contro Rodolfo II. Dopo la concessione della libertà di religione, mirò all'unione delle diverse chiese protestanti in Boemia in un'unica collettività sulla base della confessione boema. Dopo la caduta di Rodolfo II aiutò dapprima il nuovo re Mattia, ma passò ben presto all'opposizione e divenne uno dei principali esponenti della rivolta boema contro gli Asburgo. Prese parte diretta alla defenestrazione di Praga il 23 maggio 1618 e in seguito fu eletto fra i "direttori" del governo rivoluzionario boemo. Dopo la morte del re Mattia si adoperò per l'elezione al trono di Boemia dell'elettore di Sassonia Giovanni Giorgio, ma si accontentò dell'elezione dell'elettore politico Federico. Nominato gran giudice e governatore della Lusazia Superiore, partecipò alle trattative con gli stati nobiliari austriaci e con Gábor Bethlen allo scopo di creare una grande confederazione antiasburgica e s'interessò vivamente alla difesa del paese. Dopo la sconfitta boema alla Montagna Bianca (1620) si rifugiò nella Lusazia Superiore; fatto prigioniero a Früdlant in Boemia, fu condotto a Dresda e poi a Praga, dove fu decapitato.
S. fu un luterano convinto, ebbe ingegno e cultura, abilità diplomatica ed eloquenza non comune. Scrisse alcuni trattati religiosi e politici, dei quali merita menzione speciale la cosiddetta Seconda apologia degli stati boemi che mira a spiegare le cause della rivolta boema contro gli Asburgo. Di lui è rimasto anche un ampio carteggio in lingua cèca e tedesca.
Bibl.: J. Lukásek, Jáchym Ondrej hrabe Slik (G. A. conte degli S.), Praga 1913.