Kross, Jaan
Kross, Jaan. – Scrittore, poeta e saggista estone (Tallinn 1920-2007). È considerato il più importante narratore estone della seconda metà del Novecento. Si è laureato in legge presso l’Università di Tartu (1938-45) e, a parte la detenzione di sei mesi (1944) a opera dei nazisti, vi ha insegnato come lettore sino al 1946, quando i sovietici lo hanno arrestato nuovamente e deportato in un gulag siberiano. Dal suo ritorno in patria nel 1954 si è dedicato interamente alla scrittura e nel 1998, su invito del rettore, è tornato a insegnare all’Università di Tartu come professor of artes liberales. Nel 1958 ha esordito come poeta con Söerikastaja, affermandosi come un rinnovatore della poesia estone con la successiva antologia di versi Voog ja kolmpii (1971, «La corrente e il tridente»). Il suo esordio nella narrativa è avvenuto nel 1970 con Kolme katku vahel («Tra tre pestilenze), un romanzo storico, genere di cui K. sarà un importante innovatore, in cui si narrano le vicende del cronachista ed erudito estone Balthasar Russow. Ha conosciuto il successo editoriale con Keisri hull (1978; trad. it. Il pazzo dello zar, 1994), incentrato sulla vita dell’ufficiale Timotheus Eberhard von Bock, che dopo aver consegnato allo zar Alessandro II un memoriale autentico sullo stato miserevole dell’impero, nel tentativo di trasformalo in una vera patria, viene accusato di follia e mandato al confino. Tra le opere successive si ricordano i due romanzi storici Rakvere romaan (1982, «Un romanzo su Rakvere») e Professor Martensi ärasöit (1984, «La partenza del professor Martens»), e i più recenti Kallid kaasteelised (2003, «Cari compagni di viaggio»), Tahtamaa (2001) e Paigallend (1998, «Calpestando»), che narra attraverso un singolo personaggio (Ullo Paerand), coevo di K., gli ideali di un’intera generazione di estoni. K. ha inoltre pubblicato due raccolte di racconti ambientate nell’Estonia del secondo conflitto mondiale – Kajalood (1980, «I suoni del silenzio») e Ülesöidukohad (1981, «Passaggi a livello») – e l’autobiografia Omaeluloolisus ja alltekst (2003, «Autobiografismi e sottotesti»). Nel 1990 gli è stato assegnato l’Amnesty international golden flame prize.