Kaplinski, Jaan
Poeta estone, nato a Tartu il 22 gennaio 1941 da madre estone e padre polacco. Laureatosi in letteratura francese all'Università di Tartu, ha collaborato con tale università e con il Teatro drammatico di Tallinn. Dal 1983 dirige il Laboratorio di traduzione artistica di Tartu. K. è allo stesso tempo poeta, traduttore e saggista, con ampi interessi per le culture primitive e le minoranze etniche, profondamente attento ai problemi filosofici e religiosi.
Gli anni della maturazione poetica di K. coincidono con il periodo del 'disgelo' dell'URSS, che in generale segna la rinascita della lirica estone. K. ha esordito con Jäljed allikal (1954, Tracce alla sorgente), un'opera composta in versi liberi ma ispirata a temi classici, cui segue una decina di raccolte di poesie, fra cui: Tolmust ja värvidest (1967, Della polvere e dei colori), Valge joon Võrumaa kohale (1972, Una striscia bianca sulla Võrumaa), Ma vaatasin päikese aknasse (1976, Guardai nella finestra del sole), Uute kivide kasvamine (1977, La crescita delle pietre nuove), Raske on kergeks saada (1982, È arduo diventare luce), Õhtu toob tagasi kõik (1985, La sera porta tutto indietro).
A partire dagli anni Settanta, K. si è allontanato progressivamente dalla poesia per dedicarsi alla prosa storica, che segna la successiva fase della sua produzione letteraria. K. è anche autore di libri per l'infanzia, della commedia Neljakuningapäev (1977, Il giorno dei quattro re), di saggi di linguistica e traduzioni da varie lingue (polacco, spagnolo, francese, inglese).
bibliografia
Poeti estoni, a cura di M. Guidacci, V. Sallo, Roma 1973.
E. Nirk, Estonian literature, Tallinn 1987.
Eesti kirjarahva leksikon (Lessico della letteratura estone), Tallinn 1995.