VOJNOVIĆ, Ivo
Poeta serbocroato, nato a Ragusa di Dalmazia il 10 ottobre 1857, morto a Belgrado il 30 agosto 1929. Figlio dell'erzegovinese conte Kosto V. (1852-1903), giurista e uomo politico, e di Maria Serragli, di nobile famiglia marchigiana, V. frequentò il ginnasio-liceo italiano di Spalato e proseguì i suoi studî secondarî e universitarî a Zagabria. Impiegato dal 1879 al 1907 nella carriera giudiziaria e politico-amministrativa in Croazia e in Dalmazia, fu chiamato nel 1907 a dirigere il teatro di Zagabria, ma quattro anni dopo si dedicò interamente all'attività letteraria e visitò ripetutamente l'Italia. Per alcune sue opere esaltanti il patriottismo serbo fu imprigionato al principio della guerra mondiale e poi confinato a Zagabria, dove nel 1917 il suo sessantesimo compleanno fu festeggiato come un avvenimento nazionale. Dopo la guerra visse a Nizza, a Ragusa e, l'ultimo anno, completamente cieco, a Belgrado.
Esordì come narratore (Geranium 1880; la raccolta di novelle Perom i olovkom, A penna e a matita, 1884; Ksanta, 1886), ma presto passò al dramma (Psyche; 1889) che, salvo pochi e interessanti tentativi lirici, non abbandonò più. E nel dramma, traendo ispirazione dal mare (Ekvinocijo, 1898), dai bagliori crepuscolari, politici e sociali, della sua città natia (Dubrovačka Trilogija, La trilogia ragusea, 1902; Maskarate ispod kuplja, Le mascherate in soffitta, 1922), dai canti popolari (Smrt Majke Jugovića, La morte della madre dei J., 1907), ottenne successi lusinghieri in patria e all'estero. Meno riusciti sono quei drammi nei quali il V. si allontana da questa triplice fonte d'ispirazione: il "trittico" a carattere cosmopolita d'intonazione dannunziana Gospodja sa suncokretom (1912, trad. ital. La signora dal Girasole, a cura di A. Voltolini e U. Urbanaz-Urbani, Roma 1925), "la semplice istoria" patriottica Lazarevo Vaskresenjc (1913), "il mistero dell'Isola dell'oblio" Imperatrix (1918), il fantastico Prolog nenapisane drame (Prologo di un dramma non scritto, 1929), carico di motivi pirandelliani. Adriatico e balcanico, cresciuto in pieno realismo, ma di animo romantico e accessibile alle nuove correnti poetiche, V. è nello stesso tempo ingenuo e raffinato, verista e mistico, miniaturista e creatore di grandi affreschi. Ma solo laddove gli argomenti trattati si prestavano alla fusione dei contrasti che in lui erano innati, la sua arte, sempre vigile e agile, riesce originale e di una drammaticità intima e suggestiva.
Bibl.: A. Voltolini, I. V. Uno scrittore balcanico, in Rassegna contemporanea, 1913; Dr. Prohaska, O pjesniku slobode (Il poeta della libertà), Osijek (1917); A. Wenzelides, I. V., Sarajevo 1917; C. Mauclair, Le dramaturge national Yougoslave I. de V., in Revue mondiale, 1922; G. Maver, I. V., in L'Europa Orientale, 1924; U. Urbanaz-urbani, I. V., in Scrittori iugoslavi, II, Trieste 1927; Pjesnik Dubrovnika (Il poeta di Ragusa), in Dubrovnik, 1929; J. Golabek, I. V., Leopoli 1932 (monogr. completa, ben documentata, in polacco).