STAROV, Ivan
Architetto, nato a Mosca nel 1743, morto nel 1808. Dall'università di Mosca passò all'Accademia di belle arti di Pietroburgo. Nel 1762 fu inviato a Parigi. Ebbe allora l'occasione di soggiornare a lungo in Italia dove studiò appassionatamente le opere palladiane e s'interessò delle rovine di Pesto. Di ritorno in Russia, nominato accademico e professore, subito primeggiò tra gli architetti russi, precursori dei grandi costruttori dell'epoca di Alessandro I. Nelle sue prime opere si conformò ancora al gusto d'ispirazione barocca, che allora dominava in Russia. Sono di quel periodo le ville che costrui per i Bobrinskij e per i Gagarin.
Più tardi divenne classico e seguì le tradizioni lasciate dal Quarenghi, anticipando di qualche decina d'anni il periodo neoclassico. È opera sua la chiesa di S. Alessandro Nevskij a Leningrado, basilicale con vòlta a botte e grande cupola. Fra il 1783-1788 costruì d'ordine di Caterina II il palazzo di Tauride per il principe Potemkin, eroe della Crimea. Il sontuoso edificio che, dal 1905 al 1917 fu poi sede del parlamento russo, venne restaurato da L. Rusca sotto Alessandro I. È celebre per il magnifico salone di gala, il giardino d'inverno e il portale a doppia colonnata. L'architettura del palazzo influenzò tutta l'edilizia russa dal sec. XVIII al sec. XIX. Ovunque, anche nelle più lontane provincie russe, sorsero ville improntate al suo stile. Negli ultimi anni della sua vita lo St. costruì la celebre chiesa di Pokrov a Leningrado. Ebbe per collaboratore l'architetto Volkov.
Bibl.: J. Grabar′, Storia dell'arte russa, Mosca 1909 (in russo); H. Haumant, La Russie au XVIIIe siècle (Bibliothèque d'histoire illustrée), Parigi 1910; G. Lukomskij, La nostra architettura dopo Pietro il Grande sino a Nicola I, in Apollon, 1911 (in russo); H. Hautecœur, L'Architecture classique à Saint-Pétersbourg à la fin du XVIIIe siècle, Parigi 1912; L. Réau, L'art russe, ivi 1922: O. Wulf, Dei neurissische Kunst, Augusta 1932.