Rivoluzionario e uomo politico sovietico (n. 1877 - m. Mosca 1936); fu più volte (1903-14) arrestato e deportato per la sua attività rivoluzionaria. Durante la guerra civile (1918-20) fu valido collaboratore di Trockij nell'organizzazione dell'armata rossa e comandante della V armata degli Urali. Commissario del popolo alle Poste e Telegrafi, aderì all'opposizione di sinistra ispirata da Trockij; venne quindi espulso dal partito (1927) e deportato nel Caucaso (1928). Dopo aver ritrattato la propria posizione di oppositore venne riammesso nel partito e incaricato di dirigere una fabbrica di automobili a Nižnij Novgorod. Arrestato di nuovo nel gennaio 1933 per i suoi rapporti con la cosiddetta opposizione di destra, fu condannato a dieci anni di carcere; nuovamente sottoposto a giudizio nel grande processo dell'ag. 1936, fu condannato a morte e fucilato.