IUTA (XX, p. 53; App. II, 11, p. 132; III, 1, p. 940)
La produzione di i. nel quindicennio 1960-75 non presenta variazioni di rilievo; un certo incremento è rilevabile negli anni tra il 1970 e il 1973, seguito da una modesta riduzione, tale da riportare la produzione sui livelli del quinquennio 1961-65. Bangla Desh e Unione Indiana hanno sempre coperto circa l'80% della produzione mondiale fino al 1973; più di recente a un calo in questi due paesi fa riscontro un incremento della produzione della Cina che viene a collocarsi al terzo posto nella graduatoria mondiale (21%).
Notevole è l'incremento verificatosi nella produzione di fibre simili alla i. (kenaf, urena lobata, ecc.) che fra il 1961-65 e il 1975 cresce del 60%. Queste fibre, che all'inizio del quindicennio offrivano una quantità equivalente al 40% di quella della i., nel 1975 raggiungono il 70%. La produzione è infatti aumentata in ciascuno dei tre paesi produttori: Unione Indiana, Thailandia, Cina; quest'ultima in particolare è avanzata al primo posto fornendo il 56% della produzione mondiale nel 1975. Nel commercio internazionale della i. gioca un ruolo determinante il Bangla Desh al quale va attribuito l'80% delle esportazioni; per le fibre simili domina invece la Thailandia. La corrente dei traffici è essenzialmente rivolta verso l'Europa occidentale (Gran Bretagna, Belgio, Francia); seguono Unione Indiana e Cina, nonostante la loro notevole produzione, e il Giappone, che comunque va riducendo sensibilmente di anno in anno le proprie importazioni.