Maniu, Iuliu
Politico romeno (Şimleul-Silvaniei 1873-Galaţi 1952). Eletto (1906) al Parlamento ungherese, guidò il gruppo di deputati che rivendicava il passaggio della Transilvania alla Romania. Nel dic. 1918 fu nominato presidente del Consiglio direttivo transilvano, che proclamò l’unione con la Romania, sancita di diritto dal Trattato del Trianon (1920). Capo del Partito nazionale contadino sorto dalle successive fusioni del Partito nazionale di Transilvania con il Partito conservatore democratico di T. Ionescu (1923), con il Partito nazionalista democratico di N. Iorga (1924) e con il Partito contadino di I. Mihalache (1926), fu in due riprese presidente del Consiglio (1928-30 e 1932-33). Contrario alla dittatura di Carol II, nel 1940 fu tra i fautori della sua abdicazione, e si adoperò poi presso re Michele a trarre il Paese fuori dalla guerra (1944). Con l’avvento del regime comunista, M. e il suo partito, dopo un tentativo mal riuscito di collaborazione, passarono all’opposizione. Nel 1947, sciolti i partiti democratici, M. fu arrestato, processato e condannato ai lavori forzati. Morì in prigione.