ITTIOSI (dal gr. ἰχϑύς "pesce"; ingl. fish-skin disease; ted. Fischschuppenkrankheit)
Malformazione della pelle, spesso ereditaria e famigliare, congenita, da causa ignota, recentemente attribuita a lesioni endocrine; ha inizio nel primo biennio della nascita, persiste per tutta la vita, refrattaria a qualsiasi cura; è caratterizzata da uno stato di secchezza particolare del tegumento, ora relativa, ora assoluta, e dalla presenza di squame secche, aderentissime, di forma variabile, disposte a embrice, come nel tegumento dei pesci. È bilaterale e simmetrica, tende quasi sempre alla generalizzazione complicata spesso da ragadi, eczemi, piodermite; rispetta solo la cute delle pieghe delle grandi articolazioni, che è colpita solamente in casi atipici. Se ne descrivono diverse varietà; pitiriasica, scutulare, madreperlacea, serpentina, istricea, ecc. È mitigata da bagni, saponate, applicazioni di pomate all'acido salicilico e alla resorcina, cure termali, ecc.
Accanto alla forma ora descritta, ricordiamo l'ittiosi congenita o fetale o intrauterina o sebacea (discheratoma maligno diffuso congenito) di cui si distingue il tipo grave, incompatibile con la vita (feto, nato spesso prima del termine, mostruoso, con tegumento enormemente ispessito e attraversato da fessure e ragadi profonde) e il tipo benigno (ipercheratosi ittiosiforme generalizzata). L'i. senile è uno stato di desquamazione con secchezza e atrofia diffusa della cute dei vecchi deperiti; l'i. tabescentium analoga alla precedente s'osserva in chi ha superato malattie gravi.