GARDONI, Italo
Nacque a Parma il 12 marzo 1821. Dotato d'una bella voce tenorile, compì gli studi musicali nel conservatorio della sua città sotto la guida di A. De Cesari ed esordì nel 1840 a Viadana nel Roberto Devereux di G. Donizetti. Già da questa prima apparizione la sua bella e agile voce, unita a un'ottima presenza scenica, destò molto entusiasmo nel pubblico e consensi nella critica.
Dopo aver cantato a Torino e in altre città italiane nonché a Berlino dove, accanto a G.B. Rubini, si fece notare nella parte di Cassio nell'Otello di Rossini, il 9 sett. 1843 ebbe la sua prima scrittura scaligera apparendo nel ruolo di Edgardo in una memorabile edizione della Lucia di Lammermoor, accanto a Teresa De Giuli-Borsi e A. De Bassini. All'indomani della rappresentazione la critica si espresse favorevolmente sulla interpretazione del G., anche se la Gazzetta musicale di Milano sottolineò una certa immaturità e la necessità di approfondire con lo studio le naturali doti vocali. Il 16 settembre dello stesso anno, sempre alla Scala, il G. fu Elvino nella Sonnambula di V. Bellini, con esito mediocre. Ebbe invece successo il 2 marzo 1844 con la Linda di Chamounix di Donizetti, opera nuova per la Scala, in cui interpretò la parte del visconte di Sirval, accanto a Marietta Alboni ed Eugenia Tadolini.
Nelle successive stagioni 1844-45 e 1845-46 il G. fu all'Opéra di Parigi, dove partecipò alla prima esecuzione della La fidanzata corsa di G. Pacini, andata in scena il 17 nov. 1846; inoltre partecipò alle prime esecuzioni della Maria Stuart di L. Niedermeyer, del Re Davide di A. Mermet, de L'âme en peine di F. von Flotow e de La stella di Siviglia di M.W. Balfe. Nel 1846 fece parte della compagnia del Théâtre-Italien alla Salle Ventadour, esordendo con le opere Elisir d'amore di Donizetti e Sonnambula di Bellini.
Nell'estate del 1847 fu a Londra dove si esibì al Her Majesty's theatre nella prima rappresentazione assoluta de I masnadieri di G. Verdi accanto a Jenny Lind e a L. Lablache. In quell'anno sposò una figlia del baritono A. Tamburini.
Sia Parigi sia Londra diverranno tappe fisse della carriera del cantante: nella compagnia del Théâtre-Italien rimase fino al suo ritiro dalle scene mentre a Londra tornò quasi ogni anno nella stagione primaverile. Le sue tournées comunque non si limitarono a queste due grandi capitali europee: nel 1848-50 e nel 1872 fece rapide apparizioni sia a Vienna sia a Pietroburgo; nel 1850 fu a Madrid dove, al teatro Real, si esibì nella Favorita di Donizetti e nei Puritani di Bellini; nello stesso anno cantò anche ad Amsterdam.
Successivamente venne chiamato da G. Alary per la prima rappresentazione assoluta della sua opera Le tre nozze, andata in scena al Théâtre-Italien il 29 marzo 1851.
Il G. fu, sostanzialmente, un tenore di mezzo carattere, con un repertorio che spaziava dal Barbiere di Siviglia di Rossini a Roberto il Diavolo di G. Meyerbeer; dal Faust di Ch. Gounod a La muette de Portici di D. Auber.
Pur ricevendo critiche contrastanti, fu molto stimato dai compositori per la sua musicalità. Il suo più difficile confronto lo sostenne a Parigi, dove veniva definito un "tenorino" e contrapposto a G.L. Dupréz, che con la sua voce virile e impetuosa aveva rivoluzionato lo stile del canto.
Negli ultimi anni la critica sembrò rendergli finalmente giustizia, come dimostra un articolo della Revue des deux mondes dove P. Scudo criticò aspramente la sua interpretazione nella Traviata del 1° ott. 1859 al Théâtre-Italien, ma non poté far a meno di riconoscere il felice contributo dato dal G., nella parte di Lindoro, all'opera di Rossini L'italiana in Algeri, andata in scena sempre nello stesso teatro, l'8 ottobre di quello stesso anno.
Il G. si ritirò dalle scene nel 1874; morì a Parigi il 26 marzo 1882.
Fonti e Bibl.: Il Pirata, 12 sett. 1843, p. 83; Gazzetta musicale di Milano, 24 sett. 1843, p. 168; Il Pirata, 5 marzo 1844, p. 283; A. Mazzucato, in Gazzetta musicale di Milano, 10 marzo 1844, p. 9; P. Scudo, in Revue des deux mondes, 15 dic. 1854, p. 1247; Id., ibid., 14 ott. 1859; O. Fouque, Histoire du théâtre Ventadour (1829-79), Paris 1881; G. Dacci, La reale scuola di musica di Parma, Parma 1888, p. 54; A. Pariset, Parmigiani illustri, Parma 1905, p. 45; P. Cambiasi, La Scala, Milano 1906, p. 331; C. Gatti, Il teatro alla Scala, Milano 1964, pp. 120 s.; Id.,…Cronologia, ibid. 1964, p. 44; Enc. dello spettacolo, V, coll. 944 s.; Enc. della musica Ricordi, II, p. 277; Diz. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 123; The New Grove Dict. of opera, II, p. 352.