italo-canadese
s. m. e agg. Chi o che ha origine italiana e vive o è naturalizzato in Canada.
• Siamo tornati al tempo del «dalli a Marchionne». Tutti contro l’Ad italo-canadese: governo, partiti, sindacati, grande stampa sedicente d’opinione, telegiornali di regime e compagnia cantante. Persino la Procura competente ha annunciato (minacciosamente?) di aver aperto un fascicolo: un atto che, nei tempi che corrono, ricorda molto il «tintinnar di manette». (Giuliano Cazzola, Tempo, 4 novembre 2012, p. 1, Prima pagina) • Nei mesi scorsi si parlava di una richiesta di Veba di 5 miliardi di dollari. «Se puntano a tanto possono comprarsi il biglietto della lotteria», era stato il commento del manager italo-canadese. Ma il dialogo non si era mai interrotto, troppo importante per le due parti che avevano lo stesso obiettivo (passare le quote di Veba a Fiat) rischiare la rottura. (G[iorgio] Urs[icino], Messaggero, 2 gennaio 2014, p. 7, Primo Piano) • L’idea è quella di capire come e cosa scrivono i connazionali all’estero. I pezzi forti della rivista [«Il Colophon»] sono la testimonianza del vicepresidente dell’Association of Italian Canadian Writers, l’intervista all’italo-canadese Licia Canton, un dialogo con il bravo scrittore Marino Magliani, ligure trapiantato in Olanda. (Davide Brullo, Giornale, 20 giugno 2015, p. 33, Album).
- Composto dal confisso italo- aggiunto al s. m. e f. e agg. canadese.
- Già attestato nella Stampa del 6 settembre 1923, p. 3.