BRASS, Italico
Nacque a Gorizia il 14 die. 1870 da Michele e da Maria Happacher. Studiò per tre anni a Monaco di Baviera sotto la guida del pittore paesista Karl Raupp. Trasferitosi poi a Parigi, studiò alla scuola di A. W. Bouguerau e J. P. Laurens per quattro anni. Nel 1893 debuttava al Salon di Parigi con l'opera Chioggiotti alla briscola (a Parigi partecipò anche alle mostre della Soc. des artistes français nel 1894, guadagnando una medaglia di bronzo, nel 1895 e 1896). La stessa opera, esposta nel 1895 alla prima Mostra internazionale di Venezia (Catal., p. 75, e ill.), fu acquistata dal Museo di Udine. Dal 1895 il B. si stabilì a Venezia, attratto dagli aspetti caratteristici e di genere legati alla vita veneziana della quale rese testimonianza con immediatezza e vivacità.
Come pittore veneziano, il B. si discosta dalla linea seguita dai suoi contemporanei, riferendosi piuttosto ai suggestivi esempi di taluni antichi maestri, come Francesco Guardi e il Magnasco. Il rapporto esistente tra la sua opera e quella del Guardi fu notato da L. Brosch (in The Studio, XLVI [1909]., pp. 201-207), e costantemente ammesso in ogni successivo giudizio critico. Qualche autore associò alle influenze venete anche quelle parigine. E certamente le figurette che animano i paesaggi, i tagli, le stesse inquadrature rivelano un attento studio del maestro settecentesco, mentre gli esempi parigini, e segnatamente quelli di J.-F. Raphaelli, sottolineati da E. Zorzi (in XXIV Biennale di Venezia,Catal., Venezia 1948, pp. 49 s.), fanno del B. anche un epigono dell'impressionismo. Fu pure ritrattista notevole: il Ritratto di mia moglie fu premiato (1900) con medaglia di bronzo all'Exposition universelle di Parigi.
Dopo le citate mostre che videro la sua affermazione (nel 1907 E. Pound gli dedicò una poesia: A lume spento)furono numerose, in Italia e all'estero, le personali del B. e le sue partecipazioni a mostre collettive: si citano solo le più importanti. Ordinò una sala personale alla Biennale di Venezia del 1910 con quarantatré opere. Altre cento opere espose nel 1914 in una personale alla Galleria G. Petit di Parigi. Nel 1915, all'Esposizione mondiale di San Francisco, ottenne una medaglia d'oro per il quadro Ilponte sulla Laguna. A Milano, nel 1918, allestì una personale con centotrentacinque opere alla Galleria Pesaro, e l'anno dopo espose al Petit Palais di Parigi ("Venezia nei secoli XVIII e XIX"); nel 1937 espose alla Galleria d'arte Martina di Torino (presentazione di E. Zorzi).
Abbandonata presto la pittura, si diede alla ricerca di opere d'arte veneta che raccolse nella Scuola vecchia della Misericordia che, danneggiata da un bombardamento austriaco nel 1916, egli acquistò e restaurò (E. von der Bercken, in Pantheon, XV[1935], n. 13 pp. 24-30; E. Zorzi, in Corriere della Sera, 16 sett. 1938; P. Cellini, in Arte antica e mod., [1961], pp. 465 ss.). Nel 1935 fece parte del Comitato direttivo della mostra del Tiziano a Venezia e contribuì al suo allestimento come di quelle, sempre a Venezia, del Tintoretto (1937) e del Veronese (1939).
Morì il 16 ag. 1943 nella sua Venezia dove, per onorarlo, cinque anni dopo, alla XXIV Biennale, fu allestita una mostra postuma con la selezione di tredici opere (Catal. cit., pp. 49 s., presentazione di E. Zorzi); un'altra mostra era stata allestita dal comune di Gorizia nell'agosto 1947 (commemorazione di U. Nebbia).
Sue opere in numerosi musei, fra cui: Via Crucis,El Ponte del Redentor (Museo d'arte moderna, Venezia); Il ponte di San Michele e I Burattini (Galleria nazionale di arte moderna, Roma); Processione sulla Laguna (Castello Sforzesco, Milano); Cappuccini e Tessitrice (Museo provinciale, Gorizia); Autoritratto (Uffizi, Firenze); Fuochi d'artificio e Notturno (palazzo del Luxembourg, Parigi); Terrazza al Lido e Ponte votivo (Carnegie Institute, Pittsburgh); Processione sulla Laguna (National Art Gallery, Sidney); Piazzetta (Museo di Buenos Aires); Popolana (Museo di Santiago del Cile); Regata (Galleria nazionale, Budapest).
Fonti e Bibl.: Oltre ai cataloghi delle mostre citate, alle recensioni (per cui cfr. U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, pp. 542 s., e H. Vollmer, Künstlerlexikon des XX. Jahrh.s, I, p. 301) e ai necrologi, si veda: A. Cippico, Un pittore di Venezia..., in Vita d'arte, VII (1911), pp. 1-22; L. Serra, Una mostra di I. B., in Emporium, XXXV (1912), pp. 78-80; Id.,Gli artisti veneti alla XI Biennale, in Vita d'arte, XIII (1914), pp. 125, 127; L. Zuccoli, Venezia di I. B.,ibid., XVII (1918), pp. 25-37; U. Nebbia, I. B. pitt. di Venezia, in Riv. di Venezia, XIV (1935), pp. 277-294; S. Reinke, I. B. der Maler Venedigs, in Die Kunst, LXXXI (1939-40), pp. 2-9; G. Perocco, Mostra di pittori veneziani dell'Ottocento (catal.), Venezia 1962, pp. 22, 36 s.; Id., I. B. ..., Bergamo 1964 (con 13 tavole); Encicl. Ital., VII, p. 775; A. M. Comanducci, Diz. ill. dei pittori... ital. ..., I, Milano 1962, pp. 259 s.; Catal. Bolaffi della pitt. ital. dell'Ottocento, II, Torino 1969, p. 61.