ITALICI PURI
. Movimento politico lombardo del 1814-15. La sua origine va ricercata nel sentimento d'opposizione alla Francia che si andò accentuando negli ultimi anni del Regno Italico. Molti di quei liberali che nel periodo della Cisalpina e della Repubblica Italiana avevano attivamente collaborato col regime napoleonico, ora se ne ritraevano, malcontenti per i sacrifici econonomici e militari, e soprattutto delusi nella speranza di un'effettiva indipendenza del Regno. Più che un partito era una corrente politica, che raccoglieva la parte migliore dell'aristocrazia e del ceto intellettuale, ma debole appunto perché priva di vera organizzazione, senza un accordo preciso sulla meta da raggiungere e sui mezzi per conseguirla. Comune era l'aspirazione ad uno stato indipendente, ma alcuni (F. Confalonieri) volevano porvi a capo un sovrano italiano, altri (G. Luini, T. Lechi) pensavano al Murat; e ad essi s'aggiunse un terzo gruppo che avanzava la candidatura d'un arciduca austriaco, Francesco d'Este. Concordi nella lotta contro Napoleone, gl'Italici puri indebolirono il partito del viceré Eugenio (le "marsine ricamate") e facilitarono il crollo del Regno Italico; ma indirettamente favorirono il risorgere di un partito austriacante e alla fine non ebbero la forza e la possibilità d'impedirne il trionfo. Il 19 aprile 1814 a Milano fu stesa una protesta contro il senato, ritenuto organo servile di Napoleone, e si domandò la convocazione dei collegi elettorali. L'iniziativa era degl'Italici puri, che raccolsero molte firme, e, tra queste, anche quella di Alessandro Manzoni. Ma fu un grave errore politico, attesa l'incertezza del momento, la debolezza delle forze italiane, la discordia sulla persona del futuro sovrano. Gli avvenimenti del 20 aprile furono il frutto di questi errori, e dall'effimera concordia di tutto il popolo contro il governo francese trassero beneficio i partigiani di Vienna.
Col ritorno dell'Austria il nucleo migliore degl'Italici dovette modificarsi, ma non scomparve: anzi riunì intorno a sé i vecchi e i nuovi malcontenti (ufficiali, studenti, professionisti), e iniziò, adeguandosi alle mutate esigenze, la lunga lotta contro lo straniero.
Bibl.: Rerum Scriptor, I partiti politici italiani nel sec. XIX, Milano 1889; F. Lemmi, La restaur. austr. in Milano nel 1814, Bologna 1902.