Vedi ITALICA dell'anno: 1961 - 1995
ITALICA
− È il più antico centro romano in Ispagna, situato negli immediati dintorni del piccolo villaggio di Santiponce, ad 8 km circa a N-O di Siviglia, sulla sponda destra del Guadalquivir.
I. venne fondata da Scipione nel 206 a. C., come luogo di riposo e di convalescenza per i soldati feriti nelle campagne d'Andalusia condotte contro l'esercito cartaginese. Al principio fu oppidum civium Romanorum; il titolo di colonia dovette venirle assegnato molto più tardi, probabilmente all'epoca di Adriano (Colonia Aelia Augusta Italica). Ad I. nacquero due dei più grandi imperatori romani: Traiano e Adriano. L'importanza di I. andò scemando man mano che aumentava quella della vicina Hispalis (Siviglia); intorno all'epoca di Cesare quest'ultima doveva essere già una città di più florido commercio e maggior ricchezza che non Italica. Dal 45 a. C. Siviglia aveva già la qualifica di colonia ed era capoluogo dell'omonimo conventus iuridicus, mentre I. non era nulla più di una semplice città provinciale. Le principali cause di questo stato di fatto furono che Siviglia, per la maggior vicinanza al mare, intercettava il commercio di I., collocata più a monte, e l'altra che lo stesso fiume, il Baetis, a quell'epoca doveva aver già deviato abbastanza il proprio corso così da rendere inutilizzabile il porto fluviale di Italica. Oggi il fiume passa a circa due km dal luogo in cui sorgeva l'antica città e il vecchio alveo è completamente interrato. Non sappiamo quando I. abbia cessato di esistere; ma è presumibile che fosse un luogo deserto già all'inizio della dominazione araba.
Oggi le rovine di I. sono ricoperte da un vasto oliveto. Dalle rovine tanto gli Arabi quanto i Cristiani hanno tratto abbondante materiale ornamentale per Siviglia, soprattutto fusti di colonne e capitelli. Gli scavi condotti sistematicamente a I. ne hanno messo in luce il magnifico anfiteatro, uno dei più grandi del mondo romano, grandi terme e varie strade con case. Sono stati anche posti in luce numerosi mosaici e sculture, che formano le migliori sale del Museo Archeologico di Siviglia. I tratti in cui sinora si sono condotti scavi in modo scientifico comprendono tuttavia soltanto una minima parte del vasto campo di rovine.
Bibl.: M. Wegner, in Gymnasium, 1954 (con bibl. prec.); A. García y Bellido, in Arch. Esp. Arq., XXII, 1949, p. 335 ss. (2 ritratti rom.) e XXVIII, 1955, p. 12, f. 8 (mosaico di Mascel e Marcianus, v.).