Italcementi
Impresa italiana, tra i principali produttori mondiali di cemento. Le sue origini risalgono al 1864, anno di costituzione della Società bergamasca per la fabbricazione del cemento e della calce idraulica di G. Piccinelli. Nel 1906 la società si fuse con la Ditta Fratelli Pesenti fu Antonio, fondata nel 1878, e la guida del nuovo gruppo passò alla famiglia Pesenti. Quotata alla Borsa di Milano nel 1925, l’I. assunse la denominazione attuale nel 1927. Nel periodo tra le due guerre, l’azienda procedette a ritmo serrato con l’acquisizione e l’apertura di nuovi impianti, diventando in pochi anni il primo produttore italiano di cemento, con una quota di mercato del 40%. L’I. consolidò ulteriormente la propria crescita durante la ricostruzione e lo sviluppo del secondo dopoguerra. In questa fase, sotto la guida di C. Pesenti, la società intraprese anche una strategia di diversificazione, rilevando partecipazioni in banche, assicurazioni e altre imprese industriali attraverso l’Italmobiliare (➔), holding costituita nel 1946. Durante la crisi dei primi anni 1970, lo sviluppo dell’ I. subì una battuta d’arresto, che culminò con la riorganizzazione intrapresa da G. Pesenti al suo arrivo, nel 1984, alla guida del gruppo. La diversificazione cedette il passo alla focalizzazione nel core business (➔ core) e alla riduzione dell’indebitamento. In pochi anni, l’I. riguadagnò slancio e nel 1992 acquisì la Ciments Français, seconda impresa cementiera francese che, al tempo, aveva un fatturato superiore a quello della stessa Italcementi. Con questa operazione, l’I. diventò un gruppo di respiro internazionale, caratteristica che si è accentuata ancor più negli anni successivi, con l’ingresso in numerosi mercati emergenti dell’Europa dell’Est, dell’Asia e dell’Africa. Presente in 22 Paesi, nel 2010 ha realizzato un fatturato di 4,8 miliardi di euro, con un organico di circa 21.000 dipendenti, conquistando la quinta posizione nella graduatoria mondiale dei produttori di cemento.