ISTRO ("Ιστρος, Istrus)
Scrittore antiquario ellenistico della seconda metà del sec. III a. C. Alcuni aneddoti, in fondo credibili, lo dicono schiavo e poi discepolo di Callimaco: donde l'epiteto di Callimacheo (ὁ Καλλιμάχειος) rimastogli. Null'altro si sa della sua vita. A Callimaco ci riporta anche la sua attività erudita del più comune tipo peripatetico: storie locali (dell'Attica, dell'Argolide, di Tolemaide in Egitto, ecc.); ricerche su feste religiose (sulle feste cretesi, sulle feste del Sole); ricerche letterarie (su Sofocle, sui poeti melici); ricerche grammaticali (sul dialetto attico, ecc.). Che al fondo di tutta questa attività stesse una consapevolezza più o meno chiara del suo valore metodico dimostra la polemica contro Timeo (πρὸς Τίμαιον ἐπιγραϕαί), cioè contro la storiografia ignara d'indagini costituzionali e antiquarie e volta alla psicologia di tinte romanzesche. L'opera più importante di I. era l'opera sull'Attica, chiamata spesso nelle citazioni Συναγωγὴ τῶν 'Ατϑίδων, perché raccoglieva i risultati delle varie Attidi (probabilmente solo per il periodo mitico) indicando le varie opinioni differenti e forse discutendole.
Bibl.: I frammenti in Müller, Fragmenta Historicor. Graecorum, I, p. 418 segg. Cfr. M. Wellmann, De Istro Callimachio, Greifswald 1886; F. Jacoby, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., IX, col. 2270 segg.