istamina
Importante mediatore chimico dell’infiammazione allergica. L’istamina possiede rilevanti proprietà proinfiammatorie mediate da numerosi tipi cellulari compresi i linfociti T, le cellule epiteliali, le cellule endoteliali e le cellule dendritiche. L’istamina, per es., può indurre l’espressione di molecole di adesione sulle cellule endoteliali come la selectina-E o ICAM-1, stimolare la produzione di IL-6 e IL-8 dalle cellule endoteliali e aumentare la produzione di molecole co-stimolatrici da parte delle cellule dendritiche. Sono noti 4 tipi di recettori per l’istamina definiti H1, H2, H3 e H4. I recettori H1, appartenenti alla superfamiglia delle GPCR (G protein-coupled receptor), presentano un’attività spontanea indipendente dall’interazione con l’agonista specifico (istamina). Per tale motivo i farmaci quali gli antistaminici ritenuti antagonisti devono essere riclassificati quali ‘agonisti inversi’, cioè molecole in grado di ridurre o bloccare l’attività spontanea del recettore. Nei tessuti sede di flogosi allergica, come nella mucosa nasale di soggetti con rinite allergica, è stata dimostrata una maggiore espressione di RNA per i recettori H1 e ciò può contribuire all’estrinsecarsi del processo patologico. È dimostrato il r uolo dell’istamina e dei recettori H1 e H2 nella differenziazione delle sottopopolazioni linfocitarie. In particolare l’istamina, mediante i recettori H1, favorisce la differenziazione delle cellule Th1, mentre inibisce la differenziazione sia dei linfociti Th1 che Th2 attraverso il recettore H2. I recettori H1 svolgono anche un ruolo importante nell’induzione della trascrizione di geni mediata dall’intervento del fattore nucleare NF-kB. La conferma della capacità da parte dei farmaci antistaminici di inibire l’attività costitutiva di attivazione dei vari geni controllata da NF-kB ha reso conto dell’attività potenziale antiflogistica di questi preparati e quindi del loro impiego nella terapia delle malattie allergiche.