Uomo politico eritreo (n. Asmara 1946). Militante del Fronte per la liberazione dell'Eritrea (FLE), cui aveva aderito negli anni Sessanta, A. partecipò alla lunga guerra di liberazione dell'Eritrea. Nel 1987 divenne segretario generale del Fronte popolare di liberazione dell'Eritrea (FPLE), gruppo marxista nato nel 1970 da una scissione del FLE. Dopo la vittoria delle forze indipendentiste nel maggio 1991 e la costituzione di un governo provvisorio da lui guidato, nel maggio 1993 fu eletto capo dello Stato dall'Assemblea nazionale eritrea. A partire da allora modificò la sua linea politica in senso moderato, attenuando i richiami al marxismo e stringendo buoni rapporti con Stati Uniti e Israele. Capo del governo e delle forze armate, presidente del suo partito, A. mantenne tali cariche anche dopo il varo della Costituzione (1997), in attesa delle elezioni multipartitiche più volte rimandate per il riesplodere, nel 1998, del conflitto militare con l'Etiopia. Nonostante l'Accordo di Algeri (2000) avesse messo fine al conflitto, le elezioni non ebbero luogo e il governo di A. assunse contorni sempre più dittatoriali e oppressivi, con provvedimenti che limitarono la libertà di diversi settori, avviando la progressiva militarizzazione dell'amministrazione pubblica. Condannato dall'ONU per crimini contro l'umanità, nel settembre 2018 l'uomo politico e il premier etiope A. Ahmed hanno firmato a Gidda (Arabia Saudita) uno storico accordo di pace che ha posto fine al conflitto tra i due Paesi.