GILBERT, Isole (A. T., 164-165)
Gruppo di 16 piccole isole situate nell'Oceano Pacifico fra 3° N. e 3° S. sul 175° E. Si seguono a festone da Butaritari nel NO. ad Arorai nel SE.; Tarawa nel NO. è l'isola principale. Sono quasi tutti atolli e consistono di un anello di calcare compatto che si eleva di 4 m. circa s. m. Gl'isolotti dell'atollo non superano in generale i 400 m. di larghezza, sebbene l'intero anello misuri spesso più di 30 km. di lunghezza. Le lagune abbondano di pesci e le isole sono completamente rivestite di una densa vegetazione formata in prevalenza di palme di cocco e di pandani, dei quali sono coltivate dagl'indigeni più di 100 specie: i frutti sono usati come cibo e le foglie adoperate per lavori d'intrecciatura e per le vele. Altra pianta importante è il Caladium, giglio gigante, la cui radice fornisce nutrimento abbondante (taro).
L'isola di Nukunau nella parte sud-orientale del gruppo fu avvistata nel luglio 1765 dal navigatore inglese Byron: pochi anni dopo due navi, comandate dai capitani Gilbert e Marshall, avvistarono ed esplorarono i due arcipelaghi ai quali in seguito furono dati i loro nomi; ma per un certo tempo le Gilbert furono chiamate Kingsmill. Nel 1824 la nave francese La Coquille ispezionò le isole e nel 1841 l'esploratore americano Wilkes ne fece il primo rilievo accurato. Nel 1893 venne proclamato il protettorato inglese e nel 1916 il gruppo fu eretto a colonia: esso è amministrato da un commissario locale alla dipendenza dell'alto commissario per il Pacifico occidentale residente a Suva. Nel 1921 la popolazione era formata da 264 Europei, 348 Asiatici e 29.000 indigeni.
La precipitazione varia moltissimo ed è molto maggiore nel N.: a Butaritari la piovosità è di circa 380 cm. all'anno, mentre nel S. essa può scendere a 38 cm. con grave danno delle piantagioni di cocco. La temperatura varia poco: nel 1919 presentò un massimo di 33°,3 e un minimo di 22°,2; la media annua è di circa 27°. Il solo prodotto notevole è la copra, che nel 1918 diede un valore di 63.000 lire sterline. L'isola Oceano, a oltre 350 km. a O. delle Gilbert, anch'essa appartenente all'Inghilterra, esportò nel 1918 per 82.000 lire sterline di fosfati.
Etnologia. - La popolazione indigena è stata per la maggior parte convertita al cristianesimo e appare assai laboriosa e attiva. Nella civiltà materiale e morale si avvicinava molto agli abitanti delle isole Marshall; il tatuaggio era fra essi ornamento dei nobili e conferiva privilegi speciali nell'al di là. Il succo dei chicchi cotti di Pandanus veniva disseccato al sole e se ne facevano focacce che costituivano una provvista di lunga durata per i viaggi di mare. Le capanne, piuttosto povere, consistevano unicamente di tetti di foglie appoggiati su quattro pali, ed erano aggruppate in villaggi sulla spiaggia, intorno alla casa "delle riunioni" meglio costruita e più grande delle altre. S'ignorava il telaio, mentre erano assai sviluppati i lavori d'intrecciatura. Le loro barche erano capolavori come quelle degl'isolani delle Marshall (v.); con piccolissime canoe da giuoco ancor oggi essi organizzano gare a vela. Un altro sport preferito era la cattura dell'uccello-fregata, che curavano e tenevano legato su pali.
Gl'isolani, oggi pacifici, erano una volta molto battaglieri; le terribili armi d'attacco (lunghe lance armate di denti di pescecane) portarono all'invenzione di una buona corazza; s'introduceva il corpo in una grossa giacca di filamento di cocco con pantaloni; una corazza dello stesso materiale, aperta da un lato per potervi entrare, proteggeva il petto; dietro la testa si ergeva una specie di ventaglio che proteggeva il collo, mentre la testa era coperta di un casco fatto con la pelle dell'istrice di mare.
Oltre alla divisione in nobiltà, ceto medio e schiavi, la popolazione era suddivisa in un certo numero di gruppi totemici entro i quali il matrimonio era proibito. I figli seguivano il gruppo della madre. Il potere dei capi era, specie nelle isole settentrionali, dispotico. Nel ricco pantheon religioso spicca il dio Tabuariki che comanda al fulmine e al tuono.
Bibl.: C. W. Woodford, Gilbert Islands, in Geogr. Journal, ottobre 1895; A. Krämer, Hawaii, Ost-Mikronesien u. Samoa, Stoccarda 1906.