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CHATHAM, Isole

di Griffith Taylor - Enciclopedia Italiana (1931)
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CHATHAM, Isole (A. T., 162-163 e 164-165)

Griffith Taylor

Fanno parte del dominio della Nuova Zelanda e giacciono a 836 km. a est di Christchurch. Furono scoperte da Broughton nel 1791. Vi sono tre isole principali, la maggiore delle quali, Warekauri o Rekohua, ha una superficie di 970 kmq., essendovi compresa, per un quinto, la laguna. Lunga circa 40 km., bassa nel centro ed elevata a nord e a sud, raggiunge 284 m. di altezza, e ha la forma di un orologio a polvere. Waitangi, porto e centro abitato, è posto in fondo alla Baia Petre, sulla costa occidentale. La baia è circondata da alture sabbiose nelle quali sono state trovate ossa fossilizzate di uccelli estinti quali i Paleocorax e Diaphorapteryx. Un piccolo albero, il Corynocarpus, forma boscaglie abbastanza fitte. La parte settentrionale dell'isola, ricca di felci e lino (Phormium), è ondulata e paludosa; le rocce vulcaniche creano un terreno ricco, ma la coltivazione è scarsa, essendo gli abitanti solo 450 (per metà Maori) e occupati nell'allevamento di pecore e bovini e nella pesca. Le isole minori sono Mangere e, dodici miglia più a sud, Rangiauria o Isola Pitt (63 kmq.). Il clima è simile a quello di Dunedin nella Nuova Zelanda: la temperatura media annua è di 13°,9, con 990 mm. di pioggia. Frequenti sono le nebbie.

I Moriori. - Nel 1791 Broughton, descrivendo gl'indigeni delle isole, i Moriori, li dice allegri, numerosi e coraggiosi, vestiti di pelli di foca o di stoie. Durante i 13 anni successivi all'invasione dei Maori del 1839, essi scesero da 2000 a 268; nel 1881 vi erano 43 adulti e un bimbo; nel 1849 solo 35; nel 1901, 12, e nel 1920 Skinner ne trovò solo due. Secondo la loro stessa tradizione essi giunsero in due migrazioni principali, l'ultima circa 27 generazioni fa; al loro arrivo, dicono le loro saghe, essi trovarono l'isola popolata d'indigeni dalla pelle più scura e dai capelli molto neri.

Shand distingue infatti nei Moriori due tipi, uno più chiaro di pelle, dai capelli lisci, e uno scuro dai capelli ricciuti e più simile al tipo melanesiano. Erano in complesso di colorito bruno con occhi molto scuri o neri, i capelli lunghi; la statura era più bassa di quella dei Maori; il naso di solito stretto (leptorino) e spesso, nella forma, simile a quello ebraico. Il loro cranio, che misura un indice cefalico medio di 76,3, è stato descritto da J. H. Scott; è più piatto di quello dei Maori e in molti casi si nota una fronte schiacciata e sfuggente. Il tatuaggio non era praticato, la lingua è più dissimile da quella dei Maori che non sia il raratonga (Is. Cook). I morti subivano trattamento vario: venivano spesso inumati o varati in canoe: a volte anche mummificati. Il fuoco era ottenuto per frizione con un bastone appuntito. Scolpivano rozze figure umane in legno o in pietra. I loro utensili e la loro stessa arma principale, il patu o daga da getto fattB di pietra, erano nell'insieme simili a quelli dei Maori, ma più rozzi. Non avendo legname per piroghe, costruivano una specie di zattera a forma di canoa, resa galleggiante da fasci di gambi di Phormium, sulla quale potevano attraversare le dodici miglia di mare, fino all'Isola Pitt. Skinner crede che i Moriori siano venuti dalla Nuova Zelanda del Sud, ove si avevano gli stessi metodi di utilizzare la fibra di lino e le radici di felci. Anche i disegni ornamentali ricordano molto quelli della Nuova Zelanda.

Bibl.: B. Weiss, 50 Jahre auf Chatham Island, Berlino 1900; H. D. Skinner, The Moriaris of Chatham Islands, in Mem. of the Bernice P. Bishop Museum, IX, Honolulu 1923.

Vedi anche
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iṡolare
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