BORROMEE, ISOLE (A. T., 20-z1)
ISOLE Gruppo di quattro graziose isolette, situate nel Lago Maggiore, e precisamente in quel minore ramo, che, in corrispondenza della Valle del Toce, si apre a guisa di ampio golfo fra Stresa e Pallanza. Esse rappresentano i resti dì una barriera che s'innalza sul fondovalle sommerso, come si verifica, di solito, all'angolo della confluenza a salto delle valli glaciali (Toce e Ticino), ambedue occupate, nel periodo glaciale, da due grandi ghiacciai; all'azione dei quali ci si richiama anche per la spiegazione del grande bacino del Verbano.
L'Isola Bella, sebbene non sia la più grande delle quattro, è la più importante; il suo giardino e il suo palazzo (costruito nel 1670) la rendono celebre meta di turisti italiani e stranieri. Nel 1632 il conte Carlo Borromeo fece costruire in quest'isola una piccola città, cui dette il nome della sua consorte Isabella. Di qui venne la denominazione attuale di Isola Bella. La sommità dell'isola è a 28 metri sul lago, e i pendii sono formati da una serie degradante di 10 terrazze ammantate di splendida vegetazione di aranci, cedri, magnolie, ecc. L'Isola Madre, già detta Isola di San Vittore da un piccolo tempio che vi sorgeva, è la più grande per superficie. L'Isola Superiore o dei Pescatori è costituita da una striscia di terra emersa su cui abitano 300 pescatori, in un villaggio con una modesta chiesetta dall'acuto campanile. L'Isolino o Isola di San Giovanni, la più piccola fra tutte, si eleva daìle acque, assai dappresso alla riva di Pallanza, come una cresta rocciosa, ricoperta di bella vegetazione.
Bibl.: v. maggiore, lago.