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KURZ, Isolde

Enciclopedia Italiana (1933)
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KURZ, Isolde


Scrittrice tedesca, nata il 21 dicemrbe 1853 a Stoccarda. Figlia dello scrittore svevo Hermann K., amico di Mörike e di Raabe, visse dapprima a Tubinga, poi a Monaco, e dal 1877 a Firenze dal fratello Edgar, raccogliendo intorno a sé un cenacolo intellettuale molto eletto. Dagli anni della guerra mondiale si trasferì a Monaco.

Essa riunisce qualità di serietà osservatrice e di austerità artistica con vivace fantasia e nostalgico senso per il mondo classico. Venuta dalla tradizione narrativa di Keller, Meyer e Heyse, non fu mai un'imitatrice: le sue novelle italiane (Florentinische Novellen, 1890; Italienische Erzählungen, 1895: Die Stadt des Lebens, 1902) offrono pregi non soltanto formali e hanno (insieme ai libri di Voss e di Heyse) suscitato e seguito l'amore per l'Italia dei Tedeschi dell'ultimo Ottocemo. Una frequente vena satirica senza asprezza, l'arguzia aforistica delle sue osservazioni (Im Zeichen des Steinbocks, Aphorismen, 1905) la varietà grande dei temi dànno alle sue prose vivezza e solidità. Non trascurabili sono anche i versi con i quali iniziò la vita letteraria (Gedichte, 1889; Phantasien und Märchen, 1890) a cui aggiunse nel 1905 Neue Gedichte. Interessanti i libri di ricordi famigliari e personali che si susseguirono nella sua vegeta vecchiezza (Aus meinem Jugendland, 1918).

Ediz.: Gesammelte Werke, voll. 6, Monaco 1926.

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