isola
Il sostantivo è accompagnato o dal complemento di denominazione - l'isola di Lenno, dove Giasone Isifile ingannò (If XVIII 88 e 92); l'isola di Cipri e di Maiolica (XXVIII 82), Cipro e Maiorca, con cui D. allude al Mediterraneo in tutta la sua estensione -, o da altra espressione che permette d'identificarla: l'isola d'i Sardi (If XXVI 104); l'isola del foco, / ove Anchise finì la lunga etate (Pd XIX 131: " Questa si è Cicilia, ed è appellada ‛ de fogo ' per lo monte Vulgano ", Lana).
In Cv IV XXVII 18 non dite a voi dubitose le forze che ha questa isola, dall'esplicito rimando a Ovidio (§ 17) si desume l'allusione all'isola di Enopia, regno di Eaco, che poi la chiamò Egina " genetricis nomine " (Met. VII 474).
Non alluderà certo alle dimensioni del luogo il diminutivo isoletta di Pg I 100, su cui sorge la montagna che a Ulisse parve... alta tanto / quanto veduta non avëa alcuna (If XXVI 134-135; ma cfr. Benvenuto: " parva plana insula circularis "). Tra i pochi commentatori che danno rilievo al fatto, il Grabher osserva che " Catone... mentre descrive, sembra che vagheggi questa dolce isola - isoletta è qui affettivamente non un diminutivo ma un vezzeggiativo - di cui segue con amore i contorni - intorno ad imo ad imo " (v. anche, in Appendice, la trattazione sulle strutture del volgare di D., nel capitolo dedicato alla formazione delle parole); il Chimenz lo considera " intensivo, ‛ isola del tutto sola nell'oceano ' ".