MAN, Isola di (A. T., 47-48)
Isola di forma all'incirca ovale, con una superficie di 572 kmq., situata a circa 26 km. dalla costa scozzese, a 46 km. da quella inglese, a 75 km. da Anglesey e a 63 km. dalla costa irlandese. La parte centrale è montuosa, divisa in due masse da una stretta striscia di territorio più basso, detta Gap of Greeba, orientata da ONO. a ESE., dalla baia di Peel fino a quella di Douglas. La zona più estesa di bassura ininterrotta è il così detto Northern Plain, che occupa circa un sesto dell'isola. Le cime più alte nella massa montuosa di NE. sono lo Snaefell (620 m.) e il North Barrule (561 m.), mentre il South Barrule (483 m.) è il punto più elevato nelle alture di SO. Le aree elevate sono costituite da ardesie e arenarie. In queste rocce s'insinuano dicchi vulcanici e masse di granito, come a Foxdale e a Dhoon; vene metallifere, contenenti minerali d'argento, di piombo e di zinco, si trovano in parecchie località. Notevoli sono le miniere di galena di Foxdale e di Laxey, presso Dhoon. All'estremo sud dell'isola, presso Castletown, esistono rocce carbonifere contenenti letti di calcarre di marmo nero. La pianura settentrionale è coperta da uno spesso strato di sabbie e argille glaciali che, presso la punta di Ayre, si sovrappongono a rocce del Permico e del Triassico. Gran parte dell'isola reca i segni d'un'intensa glaciazione e i depositi glaciali hanno notevolmente contribuito ad accrescere la fertilità nelle parti montuose centrali, specialmente nelle vallette elevate; nondimeno, circa un quarto del territorio è formato da montagna sterile e da terreno, incolto. I corsi d'acqua sono numerosi, ma tutti troppo corti e rapidi per servire alla navigazione. Il più lungo è il Sulby (16 km.), che sbocca nel mare a Ramsey. Le vallette elevate nella parte occidentale, caratterizzate da numerose merose cascate, sono notevoli per la bellezza.
L'isola di Man è amministrata secondo leggi proprie dalla Corte di Tynwald, composta di un governatore, nominato dalla corona d'Inghilterra, di un Consiglio legislativo e della House of Keys. Quest'ultima è un'assemblea rappresentativa costituita di 24 membri, scelti da elettori adulti, maschi e femmine; quattro dei suoi membri fanno parte del Consiglio legislativo, composto dl undici membri. La principale risorsa è l'industria turistica, ma un certo numero degli abitanti è occupato nelle industrie estrattive e nella pesca. I principali prodotti agricoli sono avena e rape.
Nel 1931 la popolazione totale era di 49.338 ab. e le città principali erano: Douglas (19.329 ab.), Ramsey (4198 ab.), Peel (2476 abitanti) e Castletown (1713 ab.).
Storia. - Nulla di preciso si conosce del periodo celtico di Man, se non che Edwin di Northumbria si era acquistato (616) con la sua flotta la sottomissione di Man e Egfrido di Northumbria aveva probabilmente occupato per un certo tempo Man (684). Le incursioni dei Vichinghi cominciarono nel 798; e dopo l'850 essi fondarono la colonia di Sudreys, di poca durata (Southern Islands, "Isole Meridionali"), che abbracciava Man e le isole Ebridi, governate da un "jarl" nominato dal re di Norvegia. Harald Haarfagre (verso il 923) e Magnus Barfod (1098) affermarono direttamente la dominazione norvegese su Man, ma i Vichinghi irlandesi e quelli di Orkney contestarono loro questo dominio. Dopo l'860 Olaf il Bianco, re vichingo di Dublino, acquistò la sovranita su Man, e i suoi successori la conservarono finché non passò a Magnus Haraldson, re danese di Limerick (verso il 960), il cui successore Godfred, "jarl" di Orkney, fu rovesciato (verso il 990) dal conte Sigurd il Grasso. La dinastia di Limerick ritornò dopo la morte di Sigurd (1014), ma fu espulsa da Thorfinn il Potente, conte di Orkney (1034). Alla sua morte (1064) il Vichingo di Dublino, Godfred Sigtryggson, s'impossessò di Man, ma suo figlio Fingal fu rovesciato (1079) dall'avventuriero islandese Godred Crovan, il "King Orry" delle leggende di Man, conquistatore di Sudreys, di Dublino e di Leinster, il quale regnò gloriosamente per 16 anni. Suo figlio Olaf, espulso da Magnus Barfod, tornò (1113) e regnò fino al 1153, pagando un tributo alla Norvegia. Il figlio di Olaf, Godred, che aveva regnato pure a Dublino, perdette le isole Ebridi centrali, dando inizio al distacco di Man da Sudreys. Il re Reginald riconobbe la sovranità di Giovanni Senzaterra (1212), ma era diventato pure vassallo d'Innocenzo III, dopo essersi liberato di tutte le altre sovranità, e la diocesi di Sodor (Sudreys) e Man venne sotto la dipendenza diretta di Roma. Fallito l'attacco di Haakon di Norvegia alla Scozia (1263), Alessandro III di Scozia obbligò l'alleato di Haakon, Magnus, a consegnargli Sudreys e a riconoscersi suo vassallo per Man. Col trattato di Perth (1266) la Norvegia cedette Man ad Alessandro, il quale conquistò quest'isola nel 1275. Man fu sotto il potere dell'Inghilterra dal 1290 fino al 1313, e poi dal 1313 sotto gli Scozzesi, finché Edoardo III non la riprese (1346) e da allora questa isola rimase per sempre sotto il dominio dell'Inghilterra.
Bibl.: A.W. Moore, A Hist. of the Isle of Man, Londra 1900.