GERBA, Isola di (o delle Gerbe; fr. Djerba; A.T., 112)
Isola della Tunisia, che limita a S. il Golfo di Gabes, considerata come un lembo staccato della costa tunisina adiacente, da cui la separa un canale largo appena 2 km. L'isola, che misura un'area di 640 kmq., viene poi a chiudere il Golfo (Bahiret) di Bou-Grara: vasta insenatura di 540 kmq., orlata di bassifondi, campo di fruttifera pesca, che raggiunge nel centro una profondità di 15 m. Di natura pianeggiante, in nessun punto supera i 50 m. di altezza ed è priva affatto di corsi d'acqua, ma abbondantemente provvista di pozzi; dotata di un clima dolcissimo che in inverno raggiunge i 13°,6 e in estate non supera in media i 26°, l'isola, coperta di coltivazioni fruttifere (palme [1.200.000], ulivi, ecc.), può considerarsi tutta come un vasto giardino e accoglie una densa popolazione sparsa che raggiunge i 46.600 ab. (72 per kmq.), prevalentemente Berberi musulmani khārigiti (ibāditi); il rimanente della popolazione è costituito da 3832 Ebrei e solo 607 Europei (dei quali 270 Maltesi e 58 Italiani). Ne è capoluogo Houmt-Souk, cittadina e scalo marittimo di civile aspetto situata sulla costa N. dell'isola a 70 km. a E. di Gabes, cui è congiunta da un irregolare servizio di piroscafi. Houmt-Souk, detta anche Djerba, può considerarsi più che altro un mercato dei prodotti agricoli dell'isola e dell'industria locale, rappresentata specialmente da tessuti, e un frequentato centro peschereccio specialmente delle spugne. Conta 7500 ab. di cui molti Ebrei. Amministrativamente l'isola costituisce un caidato e un controllo civile autonomo.
La popolazione indigena di Gerba, eccetto piccoli nuclei di Arabi e di Ebrei, è di origine berbera e discende in maggioranza, secondo le genealogie degli storici musulmani, dalla tribù dei Lemāyah; antropologicamente appartiene ai brachicefali di bassa statura, che formano uno dei tre tipi fondamentali della razza berbera. Parte di essa parla, oltre l'arabo, un dialetto proprio detto shelḥah, che presenta affinità coi linguaggi berberi di Zuārah, del Gebel Nefüsah e con quelli del sud tunisino.
Storia. - Data la sua posizione nel Golfo di Gabes e la grande fertilità del suolo, l'isola doveva essere abitata fin da epoca remota; ma prescindendo dall'incerta identificazione di essa col paese dei Lotofagi omerici (Odissea, IX, 84 segg.; XXIII, 311), le prime notizie storiche si traggono da scrittori greci e latini del sec. IV a. C. in poi. Il nome antico della città principale e dell'isola stessa era Meninx; altri centri abitati erano Girba, Thoar, Tipasa, Haribus, Melita, ecc.; nel sec. III o IV dell'era volgare al nome Meninx si sostituì quello di Girba o Gerba, perpetuatosi, con molte varianti, fino ai nostri giorni (arabo Gerbah). Delle dominazioni del periodo antico (Cartaginesi, Romani, Vandali, Bizantini) ha lasciato maggiori tracce, in edifici ed opere agricole, quella dei Romani. Notevoli sono anche i ricordi del cristianesimo, essendo stata Gerba sede di un vescovato e forse anche di due. Conquistata dagli Arabi verso l'anno 43 dell'ègira, 663-664 era volgare, ed entrata nell'orbita spirituale dell'Islām, vi si diffuse ben presto, come presso altre popolazioni berbere, l'eresia khārigita (v.), mantenuta fino a oggi. Dal sec. XII al XVI l'isola fu oggetto di aspre lotte fra musulmani e alcune potenze cristiane che cercavano d'impiantarsi sul litorale africano: fu dominata per qualche tempo dai Normanni e dagli Aragonesi (per un periodo appartenne, come feudo ereditario, a Ruggiero di Lauria, il famoso ammiraglio di Pietro d'Aragona). Nel secolo XVI mentre si svolgeva la grande lotta fra gli Spagnoli, che tentavano di riconquistare alla cristianità l'Africa del nord, e i Corsari turchi, Gerba fu spesso base di operazioni e rifugio per i due fratelli ‛Arūǵ e Khair ad-Dīn Barbarossa (v.) e per Dragut (Torghūd); nel 1560 vide la disfatta della flotta spagnola condotta dal duca di Medina-Coeli alla riconquista di Tripoli e che, attardatasi nelle acque di Gerba, fu assalita dai Turchi. Stabilitisi questi definitivamente a Tunisi nel 1574, l'isola rimase sottoposta alla reggenza, pur attraverso rivolte dei suoi abitanti e attacchi di altre popolazioni musulmane. Nel 1881, attuatosi il protettorato francese sulla Tunisia, ricevé una piccola guarnigione che in seguito fu tolta perché inutile.
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