OLÉRON, Isola d' (A. T., 35-36)
Isola oceanica della Francia occidentale a N. dell'estuario della Gironda, di fronte allo sbocco della Charente; fa parte, amministrativamente, del dipartimento della Charente Inferiore. È separata dall'isola di Ré a N. a mezzo del Pertuis d'Antioche e dal continente a mezzo del Pertuis de Maumusson (stretto di Malabocca) largo appena 500 m. a bassa marea e circa 2000 ad alta marea. Bassa e piatta, è inclinata da NO. a SE., con una lunghezza massima (tra il faro di Chassiron e la punta di Maumusson) di 30 chilometri, e una larghezza di 11 chilometri. Il territorio (175 kmq.) ripete le formazioni geologiche del vicino continente, essendo costituito da tre fasce longitudinali, presso a poco parallele, di terreni del Pliocene e Cretacico a NE. e a S., del Giurassico a NO. È abbastanza fertile, e, tolte le zone dunose litoranee piantate a pini marittimi, il resto è coltivato a cereali (segala, orzo, granoturco), legumi, foraggi e viti. La costa orientale è scoscesa, con acque profonde e tranquille, ma più accessibile; quella occidentale invece è piatta e importuosa, ciò che spiega la lontananza da essa di centri abitati. La popolazione, di 14.938 ab. nel 1931 (15.363 nel 1926), vive distribuita in 6 comuni e in parecchi villaggi, dedita, oltre che all'agricoltura, all'ostreicoltura, all'estrazione del sale e alla pesca nel mare e in apposite peschiere, dove il pesce resta imprigionato durante il ritiro delle acque a bassa marea. Centri principali sono Le Château, Saint-Georges e Saint-Pierre. Le comunicazioni interne sono assicurate da una via principale che traversa l'isola da N. a S. e da altre secondarie che si aprono lateralmente; quelle col continente a mezzo di vaporetti.