BOUGAINVILLE, Isola (A. T. 164-165)
La maggiore e più settentrionale isola dell'arcipelago delle Salomone (mandato australiano della Nuova Guinea), situata tra 4°20′ e 6° di latitudine sud e 154°40′ e 156° di longitudine est. Scoperta nel 1767 da L. A. Bougainville. Misura 10.000 kmq. circa ed ha 60.000 ab. Insieme ad altri isolotti vicini fa parte del mandato australiano della Nuova Guinea. Al contrario delle altre isole dell'arcipelago ha notevoli alture, che si elevano fino a 3.100 m. (monte Balbi). Abbastanza ricca di palme da cocco è abitata in prevalenza da popolazioni indigene dedite alla raccolta di frutti spontanei e in parte addensate nel maggior centro di Kicta, situato sulla costa orientale. L'isola ha notevole importanza strategica per la facilità di comunicazioni verso le isole dell'arcipelago Bismarck.
La durissima lotta fra Giappone e Stati Uniti per il possesso di Guadalcanal (v. in questa App.), fu seguita nel 1943 da tenacissima resistenza delle forze giapponesi nelle altre isole dell'arcipelago Salomone, per contrastare l'avanzata americana verso Rabaul, che costituiva il perno della difesa in quello scacchiere. Nell'ottobre 1943 i Giapponesi furono costretti a ritirarsi dalle isole della zona centrale delle Salomone; il nuovo obiettivo delle forze americane fu allora costituito dall'isola di Bougainville. Per preparare quell'operazione, agli ultimi di ottobre gli Americani eseguirono sbarchi nelle isole Treasury e Choiseul. Al mattino del 1° novembre 1943 fu iniziato lo sbarco sulla costa ovest di Bougainville, nella baia Principessa Augusta. La forza di sbarco era complessivamente costituita da 14.000 uomini su 8 navi da trasporto e 4 da carico, sotto la protezione di una forza navale composta di 4 incrociatori leggeri e una flottiglia di 8 cacciatorpediniere. La prima ondata di mezzi da sbarco incontrò leggera resistenza e consentì di sbarcare immediatamente circa 8 mila uomini. Dopo avere respinto un attacco di velivoli nemici lo sbarco fu ripreso, ma poi fu ancora ritardato per nuovi attacchi aerei. Nel frattempo, segnalato l'avvicinamento di una forza navale giapponese di 3 grandi incrociatori, un incrociatore leggero e 6 cacciatorpediniere, provenienti da Truk, la squadra americana si allontanò per intercettare la forza navale giapponese, il che avvenne nella notte sul 2 novembre. Il gruppo d'azione americano fu avvantaggiato dal radar nel localizzare le navi nemiche e nella manovra tattica; per aggravare le condizioni di inferiorità in cui i Giapponesi dovevano combattere, le navi americane fecero uso di cortine nebbiogene, quantunque la notte fosse molto buia. Nella mischia confusa un incrociatore e 2 cacciatorpediniere giapponesi, oltre che per effetto delle armi, furono danneggiati per essere venuti a collisione, cosicché l'ammiraglio ordinò il ripiegamento su Rabaul; lo sbarco americano poté in tal modo esser completato senza ulteriori difficoltà.