ISOCEFALIA
ISOCEFALÌA (ιᾓσος e κεºαληᾒ). − Modo di rappresentare peculiare della scultura e della pittura di età arcaica classica che consiste nel porre le figure di una stessa composizione con le teste al medesimo livello, anche se nella realtà ciò non potesse accadere (per esempio figure a piedi e figure a cavallo prossime le une alle altre). L'i. è uno degli aspetti dell'astrazione della figuratività greca e, indirettamente, uno dei mezzi per ovviare all'horror vacui proprio dell'arte arcaica. Talvolta ha significato religioso e serve a conferire maggiore dimensione a divinità rappresentate sedute in gruppo con mortali: in tal senso essa persiste anche oltre i limiti dell'arte arcaica (ad esempio nel fregio orientale del Partenone, nel fregio del monumento di Lisicrate e in opere imperiali romane). Sotto la spinta di nuove esigenze di astrazione e religiosità ricompare in età tardo-romana e bizantina.
Bibl.: R. Demangel, La frise ionique, Parigi 1933, pp. 534-543.