ISIDORO di Mileto
Due architetti di questo nome lavorarono a Costantinopoli sotto Giustiniano; il secondo è detto, ma solo da alcuni (Procopio, Agatia), nipote del primo.
La personalità di questo, I. il Vecchio, è alquanto incerta. Egli è ricordato insieme con Antemio di Tralle (v.) come architetto, o meglio come secondo meccanico, nella costruzione di Santa Sofia, e come consigliere dell'imperatore per i restauri delle fortificazioni di Dara in Siria, danneggiate dalle inondazioni. Egli fu tuttavia soprattutto matematico: fu maestro di Eutocio di Ascalona (v.) e secondo questi preparò un'edizione di Archimede; compose altresì un commentario ai Καμαρικά di Erone di Alessandria.
Isidoro il Giovane ebbe l'incarico di rialzare la cupola di S. Sofia, caduta in seguito a terremoto nel 558; nella ricostruzione (562) egli ne aumentò l'altezza, ma ne diminuì la spinta, allungandone la freccia; modificò inoltre la luce dei grandi arconi di sostegno sui lati di settentrione e di mezzogiorno, dando alla cupola base quadrata.
Altre opere vengono dalla tradizione o dagli storici attribuite a lui: la chiesa dei Ss. Apostoli a Costantinopoli; le mura, le chiese e gli edifici principali della città di Zenobia sull'Eufrate.
Probabilmente è lo stesso I. che è ricordato da un' iscrizione di Qinnesrīn (Siria), del 550, come valente meccanico e costruttore.
Bibl.: H. Glück, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIX, Lipsia 1926, p. 251; E. Fabricius, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., IX, col. 2081; Ch. Diehl, Manuel d'art byzantin, I, Parigi 1925 ecc.