GEOFFROY SAINT-HILAIRE, Isidore
Zoologo francese, figlio di Étienne (v.), nato a Parigi il 16 dicembre 1805, morto il 10 novembre 1861. Nel 1824 fu nominato assistente del padre, nel 1829 conseguì il dottorato con la tesi Propositions sur la monstruosité consideré chez l'h0mnte et chez les animaux, che doveva essere sviluppata nell'opera, pubblicata dal 1832 al 1837, e divenuta classica in argomento, Histoire générale et particulière des anomalies de l'organisation chez l'homme et les animaux. Dal 1831 al 1833 insegnò zoologia all'Athénée Royal e teratologia all'École pratique. Dopo il ritiro del padre, fu professore al Muséum (1841) e, alla morte del De Blainville, gli succedette nella cattedra di zoologia presso la facoltà di scienze della Sorbona. Nel 1854 fondò la Société d'acclimatation. Difese le teorie del padre, occupandosi specialmente di teratologia e degli organi rudimentali.
Dal 1854 al 1862 fu pubblicata la Histoire générale des règnes organiques (3 voll.) rimasta incompiuta per la morte del G. Molte altre opere e memorie, oltre alle due citate, si devono a lui, di cui degni di menzione i lavori sui mammiferi e quello relativo alla domesticazione e all'utilizzazione degli animali. Se I. G. S.-H. non ebbe la profondità filosofica di vedute del padre, fu tuttavia un acutissimo osservatore. Per l'antropologia sono molto importanti i lavori sulle scimmie e in special modo quello in cui mise in dubbio il valore assoluto della distinzione fra Platirrine e Catarrine, per i caratteri del naso, contro l'opinione tradizionale, che risaliva a Buffon. A lui si deve una classificazione antropologica (1861), la quale si valse dei caratteri del capello e del naso, eome criterî distintivi fondamentali, con felicissima intuizione. Gli si deve anche la prima affermazione dell'importanza singolarissima del tipo boscimano, che è da lui elevato alla dignità di uno dei quattro tipi fondamentali dell'umanità.