ISERNIA (XIX, p. 599)
Per effetto della l. 2 febbraio 1970, n. 20, la città molisana è diventata il 94° capoluogo di provincia della Repubblica Italiana. Pertanto il Molise risulta ora suddiviso in due province: dei 136 comuni molisani ne sono stati attribuiti a I. 52, per un totale di 1529 km2, mentre a Campobasso ne restano 84, per un'area di 2909 km2.
Secondo il censimento del 1971 la provincia di I. includeva 92.166 ab. (dei quali 18.004 accentrati nel capol.); mentre secondo le più recenti valutazioni, basate sulle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche, la provincia contava nel 1976 94.540 ab. (densità 61 ab. per km2): cosicché questa risultava essere la provincia meno popolata d'Italia.
Il territorio comprende gran parte dell'alto Molise calcareo, e cioè le alte valli del Volturno e del Trigno, con il versante settentrionale del Matese, i monti di Capracotta e l'altopiano di Frosolone: tutte zone dall'economia estremamente depressa, ove si eccettuino alcune plaghe più favorite, come il Venafrano. Il bilancio demografico negativo (la popolazione residente è diminuita del 12,9% nel decennio 1961-71) è in diretta connessione con lo stato di disagio delle popolazioni montane, la cui economia si fonda essenzialmente su un'agricoltura stentata, resa sempre più inefficiente dalla polverizzazione e dal plurisecolare sfruttamento a cereali, nonché sulla pastorizia, ancorata tuttora a specie ovine di qualità scadente e a sistemi di allevamento transumante oramai anacronistici. Mancano vere e proprie industrie, che possano costituire il fulcro di moderne attività produttive, mentre l'artigianato, un tempo fiorente, è in crisi. Per altri dati sulla struttura demografica ed economica della provincia, v. molise (Tabelle), in questa Appendice.