ISÉRE (A. T., 35-36)
Fiume della Francia, affluente di sinistra del Rodano, che scola parte della zona alpina e prealpina della Savoia e del Delfinato. Ha origine presso il confine italiano, nelle Alpi Graie, a 2400 m. s. m., dal ghiacciaio della Galise. Sempre più impetuoso e ricco di acqua, per la fortissima pendenza del letto e per il tributo che gli recano i ghiacciai dell'elevata zona montuosa che attraversa, corre con direzione SE-NO. fino a Séez e Bourg-Saint-Maurice: qui termina il corso di alta montagna e il fiume volge, formando un gomito, a SO. e corre per un tratto in questa direzione finché, con un altro gomito guardato da Moùtiers e corrispondente alla confluenza del Doron, riprende a scorrere verso NO. fino alla confluenza dell'Arly dov'è Albertville: nel tratto Bourg-Saint-Maurice Albertville, l'Isère corre più tranquillo per la minor pendenza del letto nella più ampia e fertile vallata detta Tarentaise. Dopo Albertville l'Isère esce dalla zona dei massicci centrali alpini cristallini e corre fino a Grenoble, riprendendo la direzione di NE.-SO., nell'ampio solco scavato nei terreni teneri del Liassico fra la zona centrale alpina e le Prealpi calcaree: il fondovalle si allarga, soprattutto nell'ampio solco del Grésivaudan, fra il Massif de la Grande-Chartreuse e la Chaine de Belledonne; il fiume è arginato perché le inondazioni non rechino danno alle colture del fondovalle. In questo tratto l'Arc, che attraversa la fertile vallata detta Maurienne, gli reca, da sinistra, il tributo delle acque della Savoia meridionale, assai copiose perché alimentate dai ghiacciai e dalle nevi della zona alpina. A Grenoble l'Isère riceve il Drac (150 km., 3556 kmq.), fiume alpino impetuoso e ricco di acque che nasce dal Massif du Champsaur e sfocia nell'Isère a 214 m. s. m., recandogli, col suo affluente di destra Romanche, le acque di buona parte del Delfinato meridionale. Dopo la confluenza del Drac, l'Isère volge di nuovo per breve tratto verso NO., poi, dopo la chiusa di Voreppe, ancora a SO., per attraversare gli altipiani molassici a O. delle Prealpi e sfociare infine nel Rodano, a 107 m. s. m., dopo un corso di 290 km. (di cui 160 classificati come navigabili).
L'Isère, il cui bacino si estende quasi tutto in montagna, è un tipico fiume a regime di montagna; caratterizzato da piene estive e magre invernali; però, man mano che dal corso superiore passa in quello medio e inferiore, le piogge di origine oceanica e poi anche mediterranea ne accrescono, le acque in inverno, primavera e autunno, e se il periodo di acque più abbondanti è in media sempre il giugno, le piene più temibili cadono in autunno.
Il prevalere di terreni impermeabili nel suo bacino, unito ai tributi copiosissimi dei ghiacciai, delle nevi e delle piogge, fa sì che l'Isère sia un fiume ricchissimo di acque (media del giugno, il mese che ha in media le acque più abbondanti: 73,89 mc. al secondo a Moûtiers, 395 a Grenoble, 683 a Sillard; medie del febbraio, generalmente il mese più povero di acque, rispettivamente: 12,57; 86; 198), mentre la frequenza di terreni teneri e la violenza della corrente in molta parte del corso ne rendono molto grande la funzione erosiva e di trasporto.
Bibl.: M. Pardé, Le régine du Rhône, Étude hydrologique, Parigi 1925.
V. tav. CVI.