ISACCO II Angelo, imperatore d'Oriente
Nacque verso il 1155; il padre Andronico era cugino di Manuele Comneno. Visse la giovinezza alla corte di Manuele e poi di Alessio II, senza spiccare per qualità speciali. Quando Andronico I, dopo averlo prima disprezzato, lo volle colpire e ne ordinò l'arresto, I. si rifugiò in Santa Sofia, radunò intorno a sé tutti i malcontenti e ne fu proclamato imperatore (1185). La sua bontà gli procurò il favore generale, ma la disgregazione dello stato fu favorita dalle sue scarse capacità politiche. L'aristocrazia, lasciata libera, ritornò padrona dello stato; il tentativo di Alessio Brana d'impadronirsi del trono per governare con maggiore energia fallì per l'intervento di Corrado, marchese di Monferrato, che aveva sposato Teodora, sorella di Isacco II. Il malcontento delle popolazioni d'Asia fu espresso da varie insurrezioni dirette da pseudo-Alessî; in Occidente i Bulgari e i Valacchi della catena balcanica verso il 1188 iniziarono un movimento separatista per ricostruire lo stato bulgaro del sec. X e Isacco II non ebbe la capacità e i mezzi di reprimere il movimento. Anche le nuove scorrerie dei Cumani non furono energicamente respinte: la Tracia venne ripetutamente saccheggiata. Sebbene all'indomani della sua ascensione al trono i Normanni, che avevano conquistato Tessalonica, fossero stati battuti da Alessio Brana e costretti a ritirarsi, l'imperatore non seppe sfruttare la vittoria, né costringere Guglielmo II a sgombrare Durazzo e le Isole Ionie; anzi la flotta siciliana impedì il tentativo di ricuperare Cipro. I. ristabilì i buoni rapporti con le repubbliche marinare italiane senza trarne i debiti vantaggi. La sua incapacità apparve pienamente in occasione della crociata di Federico Barbarossa. Dopo avere promesso all'imperatore tedesco la migliore accoglienza, si lasciò spingere dal Saladino a una vera ostilità di fronte all'arrivo dei crociati tedeschi; poi l'energia di Federico ebbe ben presto ragione della sua opposizione. Il malcontento per l'inettitudine dell'imperatore provocò dopo la crociata varie ribellioni e in Costantinopoli e nell'esercito. Solo nel 1195 I. venne deposto dai suoi stessi parenti che proclamarono il fratello Alessio III.I. venne accecato e tenuto nella capitale in blanda custodia; così il figlio suo Alessio rimase a corte presso lo zio Alessio III. Nel 1203 venne ristabilito sul trono per l'intervento dei crociati europei condotti a Costantinopoli dal figlio Alessio, che si disse Alessio IV (1° agosto 1203). Breve fu questa volta il regno, ché nel febbraio del 1204 Isacco II e Alessio IV vennero abbattuti dal movimento diretto da Alessio V Murzuflo, con l'intenzione di creare un governo che si opponesse alle pretese dei crociati.
Bibl.: F. Cognasso, Un imp. biz. della decadenza, in Bessarione, 1915; E. Pears, The fall of Constantinople, the story of the Fourth Crusade, Londra 1885.