ISABELLA (Maria Isabella) di Borbone, regina del Regno delle Due Sicilie
Nacque a Madrid il 6 luglio 1789 da Carlo IV, re di Spagna, e Maria Luisa di Borbone Parma. Nel 1802, a tredici anni appena compiuti, sposò il cugino Francesco di Borbone, duca di Calabria, figlio di Ferdinando IV, re delle due Sicilie, fratello del padre di Isabella. Il marito era vedovo, essendo morta nel novembre 1801, a soli 24 anni, la moglie Maria Clementina d'Asburgo Lorena. Il matrimonio fu celebrato per procura a Napoli il 6 luglio 1802, e poi contratto di persona a Barcellona tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre del medesimo anno.
La sua età, sebbene il matrimonio sia avvenuto in un'epoca in cui le principesse si sposavano giovanissime, costituisce un primato assoluto, giustificato dalla necessità di sancire l'affrettata ripresa di stretti rapporti con la Spagna in un momento particolarmente critico per le corti europee, alle prese con la politica espansionista di Napoleone Bonaparte; non a caso le due corti si accordarono per il contemporaneo matrimonio del fratello maggiore di I., Ferdinando, erede al trono iberico, con la sorella di Francesco, Maria Antonia.
Sia da principessa sia da regina, I. non partecipò affatto alla vita politica, a differenza della suocera Maria Carolina d'Asburgo Lorena, di cui non aveva né il carattere energico, né l'educazione e gli stimoli derivanti da una famiglia reale illuminata. Alla suocera apparve "sciocca […], ignorante […], ridicola principessa" (riportato da Genoino, p. 49). "Non aveva grandi doti" - dice Coniglio - "nulla poteva fare per alleviare i difficili compiti del marito, né voleva farlo". La sua vita si snodò quindi quasi tutta sul piano privato: marito, figli, nipoti, la vita di corte, il teatro, gli amanti. Di carattere bonario e accomodante, tollerò la convivenza con il consorte coinvolto nei complessi affari siciliani della corte napoletana in esilio a Palermo, gli scontri di Francesco con l'aristocrazia dell'isola, restia a elargire nuovi tributi per la guerra alla Francia o reclamante una forte autonomia, nonché con il governatore inglese, lord W. Bentinck, che aveva scoperto gli intrighi con Napoleone perpetrati dalla regina Maria Carolina.
I. stette a Palermo fino al 1820, accanto al marito che vi risiedette prima in qualità di vicario generale del padre (1812-14), e poi, dopo il ritorno di Ferdinando IV a Napoli, in qualità di luogotenente per la Sicilia (1815-20).
In questo periodo possiamo dire che il suo impegno principale sia stato quello di sfornare figli, nati regolarmente a una distanza di meno di due anni l'uno dall'altro. Dopo la prima figlia Luisa Carlotta, nata a Portici il 24 ott. 1804, nacquero a Palermo nove figli: Maria Cristina (27 apr. 1806), Amalia (8 marzo 1808, che vivrà solo un anno), Ferdinando, destinato alla successione (12 genn. 1810), Carlo, principe di Capua (10 ott. 1811), Leopoldo, conte di Siracusa (22 maggio 1813), Maria Antonia (19 dic. 1814), Antonio, conte di Lecce (23 sett. 1816), Maria Amalia (5 febbr. 1818), Carolina Ferdinanda (29 febbr. 1820).
Molto attenta alle questioni familiari e ai rapporti con la famiglia di origine, troppo precocemente lasciata, I. influenzò le scelte matrimoniali della corte napoletana per le sue figlie, di cui quattro (su sei) andarono in spose a membri della famiglia reale spagnola. Il primo di tali matrimoni avvenne tra la primogenita Luisa Carlotta e il fratello minore di I., Francesco di Paola, nell'aprile 1819. Dopo il ritorno di Francesco e I. a Napoli (luglio 1820) nacquero: Teresa Cristina Maria, il 14 marzo 1822, Luigi, conte di Aquila, il 19 luglio 1824, Francesco di Paola, conte di Trapani, tredicesimo e ultimo figlio, il 13 agosto 1827.
Frattanto I. partecipava timidamente alla tiepida condivisione del marito alla rivoluzione del 1820, ricamando con le proprie mani le coccarde che nel settembre dovevano fregiare le bandiere delle milizie e delle legioni.
Con la morte di Ferdinando I nel gennaio 1825, I. diveniva regina del Regno delle Due Sicilie, accanto al consorte Francesco. Anche in questa nuova veste non ebbe alcun peso politico, fatto salvo il sostegno dato alla permanenza dell'esercito austriaco nel Regno in occasione della salita al trono di Francesco I. Negli anni successivi fece parlare molto di sé per una condotta di vita troppo allegra, per gli amanti, seraficamente tollerati dal marito, e per aver indotto a una vita licenziosa la seconda figlia, Maria Cristina. Nel 1829 fece sentire il suo peso nella scelta di dare in sposa quest'ultima all'ormai anziano fratello di I., il re di Spagna Ferdinando VII, rimasto vedovo per la terza volta. Determinanti furono anche le sue insistenze per indurre il marito a fare un lungo viaggio di accompagnamento (dieci mesi), le cui ingenti spese vennero invano sconsigliate dal primo ministro Luigi de' Medici.
Un impegno sentito e autonomo di I. fu quello di direttrice di due educandati femminili: quello dei Miracoli, istituito nel 1807 da Carolina Bonaparte, e quello di S. Marcellino, promosso nella seconda restaurazione borbonica. Dal 1829, anno in cui ne assunse la direzione, furono a lei intitolati.
In ognuno dei due complessi, riservati alle figlie di famiglie nobili o borghesi, I. si recò assiduamente fino alla morte, occupandosi tra l'altro di controllare e approvare testi e contenuti degli insegnamenti impartiti. Contemporaneamente, anche se in modo minore, si occupò di un terzo istituto femminile, nel monastero di Regina Coeli, nonché di quelli destinati a bambine orfane o povere, nell'Albergo dei poveri, nel complesso di S. Francesco di Sales alla Cesarea, nel conservatorio del Carminello e in altri istituti man mano istituiti a Napoli.
Nel novembre 1830 I. rimase vedova, divenendo così regina madre di un re appena ventenne, Ferdinando II. In questa circostanza, a sua insaputa, fu al centro di una congiura ordita dal principe Vincenzo Ruffo della Scaletta e da Pietro Ugo marchese delle Favare, per nominarla reggente; ma la trama fu subito scoperta e stroncata dal giovane re. Poco tempo dopo si pronunciò nettamente contro una blanda svolta liberale, perorata dal ministro di polizia N. Intonti, da parte del giovane sovrano.
Nei primi anni di vedovanza l'ancora giovane età, la giovialità e la voglia di vivere, una certa bellezza, nonostante la crescente pinguedine, la portarono a circondarsi di spasimanti, chiacchierati amanti, veri o presunti. La sua condotta fu stigmatizzata e contrastata, fino a una vera e propria rottura, dal figlio e sovrano; in suo favore intervenne la nuora, la giovane regina Maria Cristina, che ottenne la riconciliazione. Frattanto contribuiva alle ulteriori scelte matrimoniali per le figlie: nel 1832 avvenne così il terzo matrimonio spagnolo, quello di Maria Amalia (appena quattordicenne) con Sebastiano Gabriele, infante di Spagna (il quarto matrimonio spagnolo delle sue figlie avverrà solo dopo la sua morte, nel 1850, quando Carolina Ferdinanda sposerà Carlo conte di Montemenil, figlio del pretendente al trono don Carlos); nel giugno 1833 Maria Antonia sposò il granduca di Toscana Leopoldo II.
Nella seconda metà degli anni Trenta divenne costante il rapporto amoroso con un ufficiale austriaco, il barone Pietro Orlando von Schmucker, che dopo essere rimasto vedovo (1837) avrebbe voluto sposare Isabella. Ma le sue pretese di ottenere titolo e privilegi di altezza reale non piacquero né a lei, né tanto meno a Ferdinando II, che ne decretò rapidamente l'espulsione nel gennaio 1838. Si organizzò allora il matrimonio morganatico di I. con un giovane ufficiale, il conte Francesco Del Balzo, che ottenne il grado di colonnello e il titolo di ciambellano della regina madre, ma non di poter presenziare a corte accanto a lei.
In questi anni I. tentò invano di ottenere il perdono reale per il secondogenito maschio, il prediletto Carlo, reo di aver sposato a Londra nel 1836, senza il consenso di Ferdinando II, una giovane inglese: nonostante i suoi sforzi, Carlo non ottenne di rientrare a Napoli, condannato nei fatti a esilio perpetuo, e I. non lo rivide più. Un dolore ancora maggiore fu rappresentato nel gennaio 1843 dalla morte violenta del figlio scapestrato Antonio, deceduto dopo le percosse ricevute in occasione di sue scorribande amorose. Quello stesso anno avveniva fortunatamente il matrimonio della figlia più giovane, Teresa, con l'imperatore del Brasile Pietro II; gli fece seguito quello dell'ultimogenito, Luigi, con la sorella dell'imperatore, Januaria, nel 1844. Nella crisi politica di fine 1847 I. si pronunciò invano, insieme con il figlio Leopoldo conte di Siracusa e con il cognato Leopoldo principe di Salerno, a favore delle riforme.
I. morì a Napoli il 13 sett. 1848.
Fonti e Bibl.:Il Regno delle Due Sicilie e l'Austria. Documenti dal marzo 1821 al novembre 1830, a cura di R. Moscati, Napoli 1937, ad ind.; Napoli e i luoghi celebri delle sue vicinanze, II, Napoli 1845, ad ind. (notizie specifiche sull'impegno di I. negli educandati); A. Cerchia, Elogio funebre di s.m. la regina I. di B. augusta genitrice di s.m. Ferdinando II re del Regno delle Due Sicilie, Napoli 1848 (retorico e senza dati); M. Musci, Storia civile e militare del Regno delle Due Sicilie sotto il governo di Ferdinando II dal 1830 al 1849, Napoli 1850, pp. 391-393 (notizie specifiche sull'impegno di I. negli educandati); G. Raffaele, Rivelazioni storiche della rivoluzione dal 1848 al 1860, Palermo 1883, pp. 29 s. (pronunciamento di I. contro la blanda svolta liberale proposta da Intonti nel 1831); P. Calà Ulloa, Il regno di Francesco I, a cura di R. Moscati, Napoli 1933, ad ind.; A. Genoino, Le Sicilie al tempo di Francesco I (1777-1830), Napoli 1934, ad ind.; Guglielmo Pepe, I, 1797-1831, a cura di R. Moscati, Roma 1938, ad ind.; P. Colletta, Storia del Reame di Napoli, a cura di N. Cortese, Napoli 1957, ad ind.; H. Acton, Gli ultimi Borboni di Napoli (1825-1861), Firenze 1962, ad ind.; P. Calà Ulloa, Il regno di Ferdinando II, a cura di F. de Tiberiis, Napoli 1967, ad ind.; G. Coniglio, I Borboni di Napoli, Milano 1981, p. 317; G. dell'Aja, Il Pantheon dei Borboni in S. Chiara di Napoli, Napoli 1987, pp. 290-308 (date precise dei suoi parti e dei matrimoni dei figli, ma con un errore nella data del matrimonio di Luisa Carlotta).