BABEL′, Isaak Emmanuilovič (App. I, p. 232)
Scrittore russo sovietico, morto il 17 marzo 1941, in un campo di lavoro dov'era stato rinchiuso in seguito all'arresto, avvenuto nel 1939; nel 1954 fu riabilitato. Negli anni Trenta B. aveva proseguito il suo lavoro letterario, assiduo ma non copioso: aveva scritto una serie di racconti (poi riuniti in volume nel 1934), una commedia, Marija (1935) che riprendeva il genere teatrale già tentato con Zakat (1927, "Tramonto"); e poco prima dell'arresto aveva completato una sceneggiatura cinematografica, Staraja ploščad′ n. 4 (1939, "Piazza vecchia n. 4"), che teneva dietro ad altri lavori del genere: Bluždajuščkie zvezdy (1926, "Stelle erranti", trad. it. Torino 1971, da un racconto di Solom-Alejchem); Benja Brik, 1926; Kitajskaja mel′nica (1927, "Il mulino cinese"). Molti suoi scritti, e le lettere, sono apparsi postumi, quando, in seguito alla riabilitazione, se ne riprese la pubblicazione. Altri suoi scritti ed edizioni delle sue opere: Izbrannoe ("Opere scelte"), Mosca 1966; Dnevnik ("Diario"), in Literaturnoe nasledstvo ("Retaggio letterario"), 74, ivi 1965; Pis′ma, in Znamja, 8, 1964.
Bibl.: Babel′, in Russko-sovetskie pisateli prozaiki. Biobibliografičeskij ukazatel′ ("Prosatori russo-sovietici. Indice biobibliografico"), I, Leningrado 1959; L. Poljak, I. E. Babel′′, in Istorija russkoj sovetskoj literatury ("Storia della letteratura russo-sovietica"), I, Mosca 19672, Vospominanija o Babele ("Ricordi su Babel'"), ivi 1972; F. Levin, I. Babel′, ivi 1972.