SCHAPERA, Isaac
Antropologo sudafricano, nato da immigrati russi a Garies (Namaqualand), in una regione abitata dai Khoi-San (Ottentotti e Boscimani), il 23 giugno 1905. Compì gli studi universitari a Città del Capo, dove ebbe come maestro A.R. Radcliffe-Brown. Trasferitosi in Inghilterra, collaborò con C.G. Seligman alla London School of Economics, dove partecipò pure ai seminari di B. Malinowski avendo come colleghi E.E. Evans-Pritchard e M. Fortes. Dopo un breve periodo all'università del Witwatersrand (Johannesburg) diresse la Scuola di studi africani dell'università di Città del Capo fino al 1950, anno in cui fu chiamato alla cattedra di Antropologia sociale della London School of Economics, che tenne fino al suo ritiro dall'insegnamento (1969). Già presidente del Royal Anthropological Institute, è membro della British Academy.
Più incline all'osservazione dei fatti che alla discussione teorica, S. abbinò all'insegnamento il ritorno costante sul campo per scoprire dal contatto diretto con la realtà vissuta l'intreccio delle relazioni che formano e modificano la struttura sociale. Nella polemica che contrappose Evans-Pritchard a Radcliffe-Brown sul valore della storia nella ricerca antropologica, S. fu in favore della storia; la sua posizione emerge concretamente dall'analisi minuziosa e attenta compiuta sulle società tradizionali dell'Africa meridionale, in particolare dei Tswana del Protettorato del Bechuanaland, oggi Botswana, analisi che documenta in una prolifica serie di monografie e di saggi. Le sue ricerche sui Tswana coprono l'intera gamma della struttura sociale tradizionale e moderna: parentela, matrimonio, religione, magia, ordinamenti giuridici. Dalla partecipazione alla vita quotidiana e alle sedute dei tribunali locali trae conoscenza del passato storico e coglie l'adeguamento della tradizione tswana alle nuove esigenze. I suoi scritti s'impongono per completezza e attendibilità e si collocano tra i classici dell'antropologia sociale e dell'africanistica. Del valore fondamentale degli studi di S. i Tswana hanno dato pubbliche e ripetute testimonianze, riconoscendogli il merito di aver reso possibile la stesura della costituzione del Botswana indipendente sulla base della propria tradizione giuridica. Nel piano viario della città di Gaborone, la capitale, al nome dello studioso sono dedicati ben due tratti (Schapera street e Schapera place), e nel 1985 la nuova università del Botswana lo ha insignito del titolo di dottore honoris causa. Riconoscimenti del genere valgono a sfatare la critica superficiale sull'antropologia e gli antropologi come ideologi del colonialismo.
Opere principali: Western civilization and the natives of South Africa (1934); The Khoisan peoples of South Africa: Bushmen and Hottentots (1937); The Bantu-speaking tribes of South Africa. An ethnological survey (1938); A handbook of Tswana law and custom (1938); Tribal legislation among the Tswana of the Bechuanaland protectorate. A study in the mechanism of cultural change (1943); Migrant labour and tribal life: A study of conditions in the Bechuanaland protectorate (1947); The political annals of a Tswana tribe (1947); Government and politics in tribal societies (1956); Should anthropologists be historians?, in Journal of the Royal Anthropological Institute, 92 (1962); Tribal innovators: tribal chiefs and social change 1795-1940 (1970); Rainmaking rites of Tswana tribes (1971).
Bibl.: Studies in African social anthropology. Essays presented to Professor Isaac Schapera, a cura di M. Fortes e S. Patterson, Londra 1975.