• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

irsuto

di Pier Vincenzo Mengaldo - Enciclopedia Dantesca (1970)
  • Condividi

irsuto (yrsutus)

Pier Vincenzo Mengaldo

L'aggettivo compare una prima volta in VE I XIV 4: il dialetto di coloro che dicono magara è giudicato da D. talmente yrsutum et yspidum di vocaboli e accenti che, per la sua rude asprezza, fa sembrare uomini le donne che lo parlano: qualità inversamente simmetrica a quella del troppo femmineo romagnolo (v. ROMAGNA). Qui la connotazione negativa non è affidata a i., ma a yspidus (v. ISPIDO). Infatti da VE II VII 2 ss. emerge che con il primo aggettivo D. indica in sostanza un carattere linguistico positivo. Sempre all'interno delle due categorie oppositive fondamentali della ‛ dolcezza ' e dell'‛ asprezza ', viene qui praticata, in funzione del lessico da impiegare nel volgare illustre, una distinzione nell'ambito dei vocaboli che D. chiama ‛ cittadini '. Alcuni di essi sono morbidi (pexa) o, al contrario, yrsuta; altri, con esagerazione negativa di queste qualità, appaiono rispettivamente lubrica e reburra. Solo quelli appartenenti alle prime due categorie sono i vocaboli nobilissima, membra vulgaris illustris: i pexa anzitutto, ma anche gli yrsuta, che a loro volta possono essere o necessari, inevitabili nel discorso (quae campsare non possumus), o intrinsecamente lodevoli, ornativa, nel qual caso, mixta cum pexis, pulcram faciunt armoniam compaginis, in virtù della positiva mescolanza della loro asprezza con la dolcezza dei vocaboli morbidi (e v. ASPERITAS; REBURRUS; VOCABOLI, TEORIA dei).

L'aggettivo ‛ hirsutus ', in accezione traslata simile a quella dantesca, si trova già ad es. in Arnobio (Adv. Nat. I 59 " Quid enim officit, o quaeso, aut quam praestat intellectui tarditatem, utrumne quid glabre, an hirsuta cum asperitate promatur? "), ma il precedente più immediato è Matteo di Vendôme (ediz. Farai, Ars versif. II 11), benché qui il termine abbia connotazione negativa (" ne ex penuria ornatus hirsuta verborum aggregatio in metro videatur mendicare "), e in genere D. rimotivi questa e altre metafore tradizionali della retorica in un sistema l'immagini ispirate all'arte della tessitura più concreto e corposo. La qualificazione positiva di i., come più in genere l'utilizzazione dialettica della categoria dell'asperitas, è significativa della fase post-stilnovistica della poetica dantesca, quale si rispecchia chiaramente nel De vulg. Eloquentia.

Bibl. - H.J. Chaytor, De vulg. Eloq., II, 7, in " The Modern Language Review " XXIV (1929) 205; Marigo, De vulg. Eloq., 119, 226-233; F. DI Capua, Insegnamenti retorici medievali e dottrine estetiche moderne nel De vulg. Eloq. di D. (1945), poi in Scritti minori, II, Roma 1959, 340-342; M. Bowra, D. and Arnaut Daniel, in " Speculum " XXVII (1952) 459-474; F. Quadlbauer, Die antike Theorie der Genera dicendi im lateinischen Mittelalter, Vienna 1962, 154.

Vedi anche
Vienna (ted. Wien) Città dell’Austria (1.678.600 ab. nel 2008; 2.000.000 ab. nel 2009, considerando l’intera agglomerazione urbana), capitale dello Stato e del territorio autonomo omonimo. Sorge all’estremità settentrionale del Wiener Becken, nel punto in cui questo maggiormente si incunea tra la Selva Viennese ...
Vocabolario
irsuto
irsuto agg. [dal lat. hirsutus, forse affine a hirtus «irto»]. – Folto di peli ispidi e lunghi: capo, mento i.; barba, ciglia irsute. Più genericam., coperto di peli, peloso: un uomo i.; petto irsuto. Per estens., in botanica, detto di...
irsutismo
irsutismo s. m. [der. di irsuto]. – Nel linguaggio medico, l’ipertricosi a tipo mascolino nella donna, osservabile in alcune sindromi di ipersurrenalismo corticale come il virilismo, ma spesso non riferibile ad alcun disordine endocrino....
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali