iridio
irìdio [Lat. scient. Iridium, der. del lat. Iris "Iride", per il colore dei suoi sali] [CHF] Elemento chimico di simb. Ir, numero atomico 77, peso atomico 193.1 e raggio atomico 1.36 Å, scoperto nel 1803 da S. Tennant nel residuo del platino greggio dissolto mediante acqua regia; se ne conoscono due isotopi stabili, con numero di massa 191 (abbond. relat. 37.3 %) e 193 (62.7 %), e vari isotopi instabili (v. App. I: VI 662 c). Appartiene all'VIII gruppo, 3° periodo (grande) del Sistema periodico degli elementi e si rinviene come composto nei giacimenti platiniferi, sempre associato all'osmio. È un metallo bianco splendente, duro, che si ossida all'aria solo a temperature di 600÷1000 °C, sublimando a temperature superiori; è attaccato dai sali fusi, mentre è inattaccabile dagli acidi e dal mercurio. Nei composti si comporta da trivalente e tetravalente.
Principali proprietà dell'iridio
Calore spec. [103 J kg-1 K-1] 0.13 (25 °C)
Coeff. dilat. term. lin. [K-1] 6 10-6 (25 °C)
Condutt. term. [W m-1 K-1] 147 (25 °C)
Configurazione elettronica (Xe)4f145d76s2
Durezza [Mohs] 6 ÷ 6.5
Energia di ionizzazione [eV] (I) 9.1
Entalpia di fusione [103 J kg-1] 138.16
Entropia termica [J K-1 mol-1] 35.48 (25 °C)
Massa volumica [103 kg m-3] 22.42 (17 °C)
Resistività elettr. [10-8 ž m] 5.3 (20 °C)
Sez. d'urto di assorb. per neutroni termici [barn atomo-1] 420
Struttura cristallina (298 K) cub. facce centr.(par. reticolari in Å) (a=3.83)
Suscett. magn. mol. [10-6 CGSem] 25.6 (25 °C)
Temperatura di ebollizione [K] 4403
Temperatura di fusione [K] 2683