Scrittrice ucraina di lingua francese (Kiev 1903 - Auschwitz 1942), tra le più significative del periodo tra le due guerre. La vita di N. è stata segnata da un profondo senso di inappartenenza e di eterna marginalità, in cui solamente la scrittura appare luogo privilegiato entro cui la scrittrice ha potuto fondere armoniosamente le sue radici affettive e culturali. Con la pubblicazione postuma di Suite française (2004; trad. it. 2005), quadro di una collettività in fuga, è stata riscoperta dal pubblico e dalla critica internazionali quale autrice dotata di una straordinaria intensità narrativa.
Figlia di un banchiere ebreo ucraino, figlia unica solitaria, dopo un'infanzia agiata a San Pietroburgo, durante la rivoluzione d'Ottobre si trasferì con la famiglia prima in Finlandia e Svezia (1918), poi in Francia (1919). A Parigi ebbe inizio per N. un periodo di intensa attività letteraria e di sfrenata mondanità. Si laureò in lettere alla Sorbona e nel 1926 sposò M. Epstein, ingegnere ebreo russo. Malgrado la notorietà ottenuta con i suoi romanzi, N., così profondamente innamorata della Francia e della vita intellettuale parigina, non ottenne mai la cittadinanza francese, da lei più volte richiesta. Scoppiata la Seconda guerra mondiale, subì le conseguenze delle leggi razziali: costretta ad abbandonare Parigi, venne arrestata nel luglio 1942 e deportata ad Auschwitz, dove morì il mese successivo, gravemente debilitata.
Esordì con il romanzo Le malentendu (1926), cui seguirono: L'enfant génial (1926, successivamente intitolato Un enfant prodige; trad. it. 1995); il fortunato David Golder (1929; trad. it. 1932), trasposto sullo schermo dal J. Duvivier (David Golder, 1930) e da G. Ratoff, che ne trasse ispirazione per il suo My daughter Joy (1950); Le bal (1930; trad. it. 2005). Tra le sue altre opere si ricordano: Les mouches d'automne (1931; trad. it. 1989); L'affaire Courilof (1933; trad. it. 1934); Le vin de solitude (1935; trad. it. 1947). Tra il 1941 e il 1942, negli anni dell'esilio forzato, N. compose i primi due volumi (Tempête en juin, che racconta la fuga in massa dei parigini alla vigilia dell'arrivo dei tedeschi; e Dolce, in cui alcuni personaggi prendono spicco e la struttura della finzione romanzesca si fa più complessa) di quello che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere un grande affresco storico della Francia di quel periodo. Il libro, incompiuto, pubblicato per la prima volta dopo quasi sessant'anni con il titolo Suite française (2004; trad. it. 2005), le è valso, postumo, il premio Renaudot. In Italia sono stati editi anche La moglie di don Giovanni (trad. it. 2006), inizialmente pubblicato in Candide (1938), e Deux (1936; trad. it. 2010). Una sua biografia, Le mirador, scritta dalla figlia E. Gille e uscita nel 1992, è stata tradotta in italiano nel 2011, mentre è del 2012 la traduzione di Naissance d'une révolution.