Studiosa di fisica francese (Parigi 1897 - ivi 1956), figlia di Pierre e di Marie Skłodowska Curie. Dal 1920 frequentò l'Institut du radium diretto dalla madre, dedicandosi a misure di radioattività e in particolare a uno studio approfondito delle proprietà radioattive del polonio. Sposatasi (1926) con F. Joliot, collaborò quasi costantemente col marito, con il quale divise nel 1935 il premio Nobel per la chimica per la scoperta della radioattività artificiale. Nel 1932 successe alla madre nella direzione dell'Institut du radium di Parigi. Nel 1936 fu sottosegretario di stato alla ricerca scientifica nel gabinetto Léon Blum. Nel 1937 fu nominata "professeur sans chaire" alla facoltà di scienze dell'univ. di Parigi. Nel 1938, insieme con P. Savitch, osservò che nell'uranio bombardato con neutroni si notava la presenza di un elemento che sembrava essere lantanio. Nello stesso anno O. Hahn e F. Strassmann confermarono i risultati e accertarono che il nuovo elemento era proprio il lantanio: il fenomeno fu interpretato subito da molti fisici, tra i quali Frédéric J.-C., come dovuto alla fissione dell'atomo d'uranio. Dal 1946 fece parte, insieme col marito, della commissione francese per l'energia atomica. Nel 1947 divenne professore alla Sorbona.