Etologo austriaco (Vienna 1928 - Starnberg 2018); dal 1951 collaboratore dell'Istituto Max Planck per la fisiologia del comportamento a Monaco di Baviera, dove conobbe K. Lorenz, di cui divenne il seguace più rappresentativo. Professore alla univ. di Monaco (1963), direttore del gruppo di lavoro per l'etologia umana dell'Istituto Max Planck (dal 1970). Gli si deve un'efficace opera di articolazione teorica e di dettaglio delle dottrine di K. Lorenz, culminata in un fondamentale trattato di etologia (Grundriss der vergleichenden Verhaltensforschung Ethologie, 1967; trad. it., 2a ed., 1976). Il contributo più originale di E.-E. è l'applicazione all'uomo delle teorie e dei metodi etologici, volti allo studio dei modelli innati di comportamento istintivo comuni a tutta la specie umana. In contrasto con le tesi originarie della psicanalisi, E.-E. sostiene che l'amore non deriva dalla sessualità, ma si serve di essa per un rafforzamento secondario del legame. Tra le altre opere: Im Reich der tausend Atolle (1964), Liebe und Hass (1970; trad. it. 1971), Der vorprogrammierte Mensch (1973), Krieg und Frieden aus der Sicht der Verhaltensforschung (1975; trad. it. 1983), Der Mensch: das riskierte Wesen (1988; trad. it. 1992).