Poeta persiano (Tabrīz 1874 - Teheran 1925). Discendente della dinastia dei Qāgiār e soprannominato Gialāl al-mamālik "Maestà dei regni", come è attestato dalla biografia premessa alla raccolta delle sue poesie Az āthār-i Īraǵ ("Opere scelte di Īraǵ"). Diversamente da alcuni poeti a lui contemporanei, espresse sentimenti patriottici in tono calmo e satirico. Molto attento alle questioni sociali, trattò la questione del velo e dell'educazione femminile usando espressioni crude lontane dal suo stile generalmente semplice e aggraziato. Tra le poesie della sua raccolta: Ashk-i shaikh ("Le lacrime del vecchio"), Mādar ("La madre"), Mahr-i Mādar ("Amor di madre").