iracundia
Il termine designa in D. l'eccesso dell'ira, causato da tendenza naturale che trova l'occasione di manifestarsi quando si riceve un'offesa.
Occorre una sola volta, in Pg XVI 24 Tu vero apprendi, / e d'iracundia van solvendo il nodo.
Nei commentatori antichi da un lato l'i. è ricondotta all'ira (v.), ma dall'altro si sottolinea la naturalità di essa: cfr. Benvenuto: " et est iracundia ira inveterata "; e il Buti: " l'ira è naturale a l'omo; e però dice: Irascimini, et nolite peccare; unde conviene avere grande aiuto da la teorica e distinguere quale ira, e quando si vuole usare, e quando no... ira et iracundia una medesima cosa significa ".