IQUIQUE (A. T., 159)
Città marittima del Chile settentrionale, capoluogo della provincia di Tarapacá, con 46.400 ab. (1930), tra i quali numerosi Inglesi, Tedeschi e Nordamericani. È situata a 20° 12′ di lat. S. e a 70° 10′ di long. O. e si estende su una pianura sabbiosa chiusa tutto intorno da aride colline. Ha clima desertico caldo (media annua, 18°,2; media del mese più fresco, agosto, 16°,0; del mese più caldo, febbraio, 21°,3; media delle precipitazioni annue, 5 mm.). È costruita molto regolarmente a scacchiera, con le strade ampie che si tagliano ad angolo retto; le case sono prevalentemente di legno. Il suo sviluppo è dovuto alla presenza dei grandi giacimenti di nitrato di soda (salitrales) della Pampa del Tamarugal, che si stende alle spalle di Iquique tra la Cordigliera della Costa e le Ande, giacimenti che cominciarono a essere sfruttati nel 1860. Iquique diventò il porto dei nitrati e fiorì rapidamente; poi, la guerra tra il Perù e il Chile per il possesso di questi giacimenti paralizzò l'industria nitratiera nella provincia di Tarapacá; nel 1879 Iquique, ehe apparteneva al Perù, fu occupata dai Chileni, e fu ufficialmente annessa al Chile nel 1883.
Il porto, bene attrezzato e molto attivo (esportazione dei nitrati), è toccato pure dalle navi della linea italiana del Sud-Pacifico (Genova-Valparaiso). Tronchi ferroviarî collegano la città con i salitrales dell'interno e con la grande linea longitudinale chilena; nell'aeroporto fa scalo la linea regolare di navigazione aerea Santiago-Arica. Iquique ha varie scuole primarie e secondarie, una scuola industriale del nitrato e un istituto commerciale.